Aggredito perché “figlio di un pentito”: paura a Cosenza per un 19enne
Il giovane circondato e picchiato da un gruppo di circa 40 persone. L’episodio legato alla scelta del padre, collaboratore di giustizia

«Figlio del pentito, tu sei il figlio dell’infame». Con queste parole sarebbe iniziata la brutale aggressione subita il 5 agosto scorso da A.M., 19 anni, figlio di Gianluca Maestri, collaboratore di giustizia cosentino. L’episodio si è verificato a Cosenza, in via Gergeri, dove il giovane è stato circondato da un gruppo di circa quaranta uomini di etnia rom, provenienti da Cosenza e Cassano allo Ionio, che lo avrebbero colpito con calci e pugni.
La denuncia della madre
A sporgere denuncia ai Carabinieri è stata la madre della vittima, assistita dall’avvocato Michele Gigliotti. La donna ha raccontato di aver ricevuto una telefonata dal figlio, in evidente stato di shock, subito dopo l’aggressione. Ha inoltre riferito di aver cercato più volte di contattare i soccorsi, senza però riuscire a ottenere risposta immediata.
Il movente: la scelta di “cambiare vita”
Secondo quanto dichiarato, la violenza sarebbe stata direttamente collegata alla decisione del padre di A.M. di rompere con la criminalità organizzata e intraprendere un percorso di collaborazione con la giustizia. Una scelta che, nella logica criminale, si traduce in un marchio di “infamia” esteso anche ai familiari, con conseguenze che in questo caso si sono manifestate in modo violento.
Indagini e prove video
L’aggressione è avvenuta a pochi passi da una casa funeraria e da un locale dove era in corso una festa. L’area è sorvegliata da telecamere di videosorveglianza, le cui immagini potrebbero risultare decisive per l’identificazione dei responsabili. I Carabinieri sono al lavoro per ricostruire con precisione la dinamica e accertare eventuali responsabilità individuali all’interno del gruppo che ha partecipato al pestaggio.