Dall'Unical a Sanremo e ritorno, laurea honoris causa a Dario Brunori
Leone. “Con questo riconoscimento valorizziamo un’eccellenza del nostro territorio”

Il legame tra un’università e il suo territorio può essere raccontato anche attraverso la musica e la narrazione. È con questa visione che l’Università della Calabria ha deciso di conferire la laurea magistrale honoris causa a Dario Brunori, in arte Brunori Sas, una delle voci più autentiche e poetiche della scena musicale italiana contemporanea. Il riconoscimento sarà in Scritture, immagini, media digitali, corso attivato nell’anno accademico 2025/2026.
La proposta, partita dal Dipartimento di Scienze politiche e sociali (Dispes) e dal nuovo corso di laurea coordinato da Olimpia Affuso, ha ricevuto l’approvazione del Senato accademico e ora attende il via libera ministeriale, ultimo passo prima della cerimonia ufficiale, prevista nel 2026.
La serata il 22 settembre
Nel frattempo, Brunori sarà protagonista di una serata speciale il 22 settembre: l’artista accoglierà gli studenti dell’Unical con un evento tra parole e musica, segno di una relazione profonda con l’ateneo e con la Calabria, dove ha scelto di vivere e creare. Proprio nel suo studio a pochi passi dal campus sono nati molti dei suoi ultimi lavori.
“Con questo riconoscimento valorizziamo un’eccellenza del nostro territorio”, ha dichiarato il rettore Nicola Leone, sottolineando come la presenza di Brunori rappresenti un’occasione formativa concreta per gli studenti, grazie a recital, incontri e seminari già previsti dalla convenzione con l’ateneo.
Il premio arriva in un momento d’oro per l’artista calabrese: podio al Festival di Sanremo 2025 con “L’albero delle noci”, vincitore del premio Sergio Bardotti per il miglior testo, disco d’oro e tour in corso, partito dal Circo Massimo e atteso in Europa a dicembre.
Il nuovo corso magistrale
Brunori incarna perfettamente lo spirito del nuovo corso magistrale dell’Unical: una scrittura trasversale, capace di attraversare musica, teatro, cinema e televisione, con uno sguardo profondo e ironico sul mondo. Dall’esordio nel 2009 con Vol. 1 fino a “L’uomo nero”, canzone premiata da Amnesty International per i diritti umani, passando per colonne sonore premiate e programmi Rai, l’artista ha costruito un linguaggio riconoscibile e inclusivo, capace di trasformare la provincia in racconto universale.
Con questa laurea honoris causa, l’Università della Calabria non celebra solo un artista, ma un modo di abitare e raccontare il mondo con autenticità.