Operazione Crimine–Infinito: il blitz storico che scoperchiò la ’ndrangheta al Nord e al Sud
Dalle indagini della Dda di Reggio Calabria e Milano, ricostruito il potere criminale “unitario” della ’ndrangheta con oltre 300 arresti

L’Operazione Crimine–Infinito rappresenta il punto d’arrivo di due indagini coordinate: quella condotta dalla Dda di Reggio Calabria (operazione “Crimine”) e quella della Dda di Milano (“Infinito”). Avviate nel 2003 e culminate nel luglio 2010, hanno portato all’arresto di circa 300 soggetti in tutta Italia, unendo le forze dell’ordine e le procure distrettuali in uno sforzo congiunto per contrastare la criminalità organizzata calabrese, anche fuori regione.
Numeri, prove e organizzazione mafiosa moderna
Le indagini hanno fatto emergere una ’ndrangheta altamente strutturata: non solo le attività tipiche come traffico di droga, omicidi, estorsioni, usura, corruzione e riciclaggio, ma anche un sistema consolidato di livelli gerarchici e coordinamento tra Calabria e Lombardia. In Lombardia sono emersi almeno 15 “locali” (cellule operative locali), con centinaia di affiliati e rapporti diretti con esponenti politici e imprenditori.
Processi e sentenze: traccia definitiva
I processi scaturiti dalle operazioni si sono svolti separatamente: il rito abbreviato di Infinito a Milano si è concluso in Cassazione nel 2014 con 92 condanne, mentre il rito ordinario si è concluso nel 2015 con 41 condanne. Il processo Crimine a Reggio Calabria si è chiuso con una novantina di condanne in Cassazione il 17 giugno 2016.
Un nuovo volto della ’ndrangheta emerge
Questa maxi-operazione ha cambiato il paradigma nel contrasto alla ‘ndrangheta, dimostrando che l’organizzazione criminale non era solo un insieme di clan isolati, ma un’entità unitaria, gerarchica e trasversale. Le intercettazioni, i summit ripresi, e i documenti raccolti hanno ricostruito un’organizzazione che va al di là del localismo e si radica anche nelle regioni del Nord.