Il 118 è sempre più carente in termini di personale medico. A lanciare l'allarme è il Comitato per la Difesa e la Promozione della Sanità Pubblica del Pollino, che definisce sempre più scadente e pericolosa l'assistenza sanitaria in Calabria.

 

Il comunicato


"Nonostante tutte le buone parole che si sentono quotidianamente sulle bocche dei “politici” - si legge in un comunicato - che non perdono occasione di esprimere “solidarietà” al personale che lavora in un “servizio molto a rischio” come è quello del 118, la realtà è inversamente proporzionale alla “grandezza” di quelle esternazioni!
Un servizio essenziale, che proprio in quest’ultimo anno e proprio in conseguenza dello scoppio della pandemia da Covid, ha dimostrato di essere uno dei principali baluardi nella salvaguardia della salute della popolazione, ma che continua, però, ad attraversare una grave crisi per la crescente carenza di personale, sia medico che infermieristico, la cui gravità sembra ormai inarrestabile tanto che si può ormai parlare di vera e propria fuga da questo servizio!
Numerose e di vecchia data, purtroppo, le cause che affliggono questo servizio, ma che si possono estendere all’intero “sistema” delle emergenze, compreso quello intraospedaliero!
Per il 118 occorre innanzitutto ricordare l’enorme differenza contrattuale del personale medico: il 95% dei medici del 118 ha un contratto di “convenzione libero-professionale” pur essendo in servizio da oltre 10 anni ed avendo maturato il diritto al passaggio alla dipendenza! Ed il 30%, anche se in servizio da più di 10 anni, ha ancora un contratto convenzionato con scadenza semestrale o annuale!
I medici in convenzione, inoltre, non godono delle stesse coperture assicurative per malattia, gravidanza o infortuni sul lavoro, previste per i dipendenti.
Eppure tutti, convenzionati o dipendenti che siano, svolgono gli stessi servizi e sono sottoposti alle stesse discipline lavorative!
Ultimamente la regione Calabria, e non è la sola, sta contestando, a tali medici, la concessione delle indennità per “attività integrative svolte al di fuori dell’orario dei servizio”, concordate da anni e regolarmente riconosciute da oltre 10 anni, chiedendo ora, il rimborso di somme impropriamente ricevute in tutti questi anni!!
Sono anche queste, tra le tante, le motivazioni che stanno provocando la “fuga dal 118” dei medici in regime di convenzione, che si oppongono a queste discriminazioni contrattuali ed alla “precarietà stabilizzata” e cercano di “allocarsi in altri servizi!
Da ciò l’allarme sempre più frequente per la “DEMEDICALIZZAZIONE MASSIVA DEL SERVIZIO 118” per cui le ambulanze risultano sguarnite di medici!
Già tante sono le carenze e le sofferenze che l’assistenza sanitaria calabrese deve affrontare, specie in situazioni di emergenza come queste! Riconoscere il ruolo e la professionalità dei tanti medici che operano nel 118, adoperandosi per superare le problematiche cui abbiamo accennato, è fondamentale per evitare l’affossamento di questo servizio!
Il Comitato per la Difesa e Promozione della Sanità Pubblica del Pollino - conclude la nota - nell’esprimere la più ampia solidarietà a tutto il personale che pur operando in gravi difficoltà, sta assicurando a tutti i cittadini un’assistenza sanitaria degna di tale nome, chiede, con fermezza, che queste problematiche vengano risolte positivamente, ma anche in tempi brevi!
Le ricadute sulla salvaguardia della salute dei cittadini, sarebbero, sarebbero, in caso contrario gravissime!"