Il boss Franco Muto ripreso dalle telecamere di Chi l'ha visto?
Il boss Franco Muto ripreso dalle telecamere di Chi l'ha visto?

La giornalista calabrese Giulia Zanfino si ritrova ad avere a che fare con il boss Franco Muto, conosciuto anche come il “Re del pesce”. La giornalista stava aiutando i colleghi della popolarissima trasmissione “Chi l’ha visto?” presenti a Cetraro per realizzare un servizio proprio sul boss ma Franco Muto quando questo, poi, è uscito fuori dal balcone per dire che non può rilasciare nessuna intervista senza l'autorizzazione del giudice visto che si trova ai domiciliari.

Il post di Giulia Zanfino

La giornalista, nota per aver realizzato diversi servizi di inchiesta e documentari sulle vittime della criminalità calabrese, ha scritto dell’accaduto in un post sulla sua pagina Facebook. “Siamo andati a trovare Franco Muto, detto il Re del Pesce, - scrive la giornalista sul proprio social – che comodamente stava nella sua casa, bene requisito alla mafia, a prendere il sole dal balcone. Oltre al danno, la beffa. Cosa ci fa in un edificio requisito un mafioso? Quando lo cacceranno, per dare almeno una parvenza di dignità e rispetto per tutte le morti legate al suo nome?  Ringrazio “Chi l’ha visto?” per avere raccontato la storia di Valarioti, professore contadino ucciso a Rosarno 45 anni fa e Losardo e Ferrami, uccisi barbaramente sul Tirreno cosentino, in attesa che si chiarisca la posizione di Muto e tanti altri a piede libero rispetto ai barbari assassinii, da più di 40 anni”.

Giulia Zanfino intervistata da Chi l'ha visto?
Giulia Zanfino intervistata da Chi l'ha visto?

Il boss in attesa di sapere se tornerà in carcere

Franco Muto è tornato agli arresti domiciliari dal carcere di Secondigliano dove era detenuto per motivi di salute. L’istanza del suo avvocato Michele Rizzo, del Foro di Paola, venne accolta. L’avvocato sosteneva, infatti, che, essendo stato annullato dalla Cassazione il provvedimento del Tribunale di Catanzaro che rimetteva in carcere Muto, si doveva ripristinare la situazione precedente e cioè l’ordinanza del Tribunale di Sassari che rimetteva in libertà il boss di Cetraro.

Sulla spinosa vicenda dovrà decidere, nuovamente, il Tribunale di sorveglianza di Catanzaro al quale, la suprema corte di Cassazione ha annullato l'ordinanza che ha respinto la richiesta, avanzata nell’interesse di Francesco Muto, di proroga del differimento dell’esecuzione della pena per ragioni di salute, nelle forme della detenzione domiciliare, già concessa al boss con ordinanza del 9 febbraio 2023 del Tribunale di sorveglianza di Sassari per la durata di un anno.