Renato Lio, il coraggio oltre il fuoco
L’Appuntato Scelto dei Carabinieri sacrificò la vita in un posto di blocco a Soverato

La notte tra il 19 e il 20 agosto 1991, Renato Lio, Carabiniere Scelto, insieme al collega Francesco Baita, stava effettuando un controllo stradale in località Russomanno, nel Comune di Soverato. Durante la perquisizione di un’automobile sospetta con a bordo tre uomini, uno di questi estrasse una pistola nascosta sotto il sedile e sparò contro Lio tre colpi a bruciapelo. Nonostante le ferite gravi, Lio affrontò il malvivente fino a crollare spossato e esanime, lasciando un esempio indelebile di dedizione al dovere. Il collega Baita rispose al fuoco e, dopo una lunga caccia all’uomo, l’assassino fu arrestato, mentre i due accompagnatori, in seguito dimostratisi estranei alla vicenda, si costituirono spontaneamente.
Ricordo e valore civile
Per il suo coraggio estremo e il senso del dovere che lo accompagnò fino all’ultimo respiro, a Renato Lio fu assegnata la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria. La motivazione sottolinea la sua altissima dedizione nello svolgere un semplice servizio di routine, trasformato dalla sua reazione in un atto di impareggiabile sacrificio.
Una memoria condivisa
Ogni anno, nei comuni di Soverato e Satriano, si celebra l’anniversario dell’omicidio. Le istituzioni locali, le forze dell’ordine e le famiglie si raccolgono per deporre corone d’alloro e affidare alla comunità il racconto del sacrificio di Lio. Il suo esempio richiama la necessità della coesione tra cittadini e istituzioni, in difesa della legalità.
Il dolore di una famiglia che non dimentica
Il figlio di Renato Lio, che all’epoca era bambino, ha spesso raccontato il padre come un uomo sempre sorridente, generoso e presente. La sua morte violenta ha lasciato un dolore difficile da superare, definito come una ferita che continua a sanguinare. Il ricordo del padre, però, alimenta l’orgoglio di una famiglia che mantiene vivo il suo esempio.