In vista delle prossime elezioni regionali, Roberto Occhiuto, presidente uscente della Calabria, si mostra fiducioso e sereno. In un'intervista a "Il Foglio", ha affermato di affrontare la campagna elettorale con grande tranquillità, potendo contare sul lavoro svolto durante i quattro anni del suo mandato. "Invece di fare promesse potrò rivendicare il lavoro fatto in questi quattro anni," ha dichiarato, mettendo in contrapposizione questa stabilità con la "grande confusione" che a suo dire regna nel centrosinistra.
Occhiuto ha sottolineato come la leadership forte e decisionista sia essenziale per governare una regione complessa come la Calabria, una caratteristica che, secondo lui, manca all'opposizione. "Come potrebbe governare un centrosinistra che per ogni decisione deve riuscire a mettere attorno al tavolo i 12 segretari o coordinatori di ogni partito o movimento?", ha riflettuto, evidenziando le difficoltà di una coalizione frammentata.


Le dimissioni e il futuro della sanità


Il presidente uscente ha affrontato anche il tema delle sue recenti dimissioni, spiegando che la decisione è stata presa per evitare il rischio di immobilismo politico a causa di un avviso di garanzia. Pur ribadendo che in un "paese civile non ci si dovrebbe dimettere per un avviso di garanzia", ha scelto di fare un passo indietro per non rallentare l'azione amministrativa, preferendo che i calabresi valutino il suo operato degli ultimi quattro anni.
Tra i successi rivendicati, Occhiuto ha menzionato la costruzione di nuovi ospedali a Sibari e Vibo Valentia, il rilancio degli aeroporti e i dati record nel settore turistico. Ha anche riconosciuto che ci sarà ancora molto da fare, in particolare nel settore sanitario, ma ha precisato che la sua amministrazione ha già "risanato i bilanci di tutte le aziende sanitarie dopo anni e anni di contabilità orale".


Il rapporto con Calenda e la coalizione di centrodestra


Durante l'intervista, Occhiuto ha chiarito la sua posizione riguardo a Carlo Calenda e al suo partito, Azione. Nonostante un passato "ottimo rapporto" e apprezzamenti per il "buon governo" della Calabria, recenti attacchi da parte di Calenda hanno reso impossibile un accordo in vista delle elezioni. "Questo incidente farà sì che non ci possa essere alcun accordo con Azione per le elezioni di ottobre," ha affermato, pur lasciando aperta la porta a un dialogo con i singoli consiglieri regionali del partito che lo hanno lealmente sostenuto.
Il presidente ha infine sottolineato che la sua decisione di dimettersi e di andare a nuove elezioni è stata concordata con i leader del centrodestra, Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani. "Il mio avversario è il centrosinistra, non la magistratura che fa il suo lavoro," ha concluso, ribadendo la sua intenzione di concentrarsi sul confronto politico e sulla visione per il futuro della Calabria.