Giusy Caminiti
Giusy Caminiti

“Abbiamo sempre espresso una contrarietà a questo progetto definitivo approvato”. Con queste parole, la sindaca di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, e l’intera giunta comunale hanno commentato l’approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto da parte del Cipess. Il timore espresso dall’amministrazione è concreto: il cantiere, così come concepito, rischia di compromettere la vivibilità e la coesione urbana del comune, letteralmente diviso in due da un’opera che la città – affermano – non è pronta ad accogliere. “La tutela della città viene prima di tutto”, ribadiscono.

Il nodo espropri e la richiesta di sospensione

A far crescere la tensione è soprattutto l’imminente apertura delle procedure di esproprio. Secondo quanto dichiarato dalla maggioranza consiliare, si tratta di un passaggio delicatissimo, che dovrebbe essere sospeso almeno fino all’approvazione del progetto esecutivo. La preoccupazione espressa dagli espropriandi trova pieno sostegno nell’amministrazione comunale, che denuncia una mancata attenzione alle richieste arrivate dai territori. “Riteniamo che la fase degli studi andasse anticipata – spiegano – perché solo questo avrebbe garantito una valutazione consapevole da parte della comunità”.

Serve chiarezza prima dell’avvio del cantiere

Il Comune chiede ora ufficialmente di poter esaminare nel dettaglio il deliberato Cipess, prima di esprimersi sui contenuti. Le preoccupazioni non riguardano solo l’impatto fisico dell’opera, ma anche i tempi e le modalità della sua realizzazione. “Ci risulta che siano previsti due anni di lavorazioni preliminari – si legge nella nota –. Ci domandiamo: saranno due anni utili anche per preparare la città ad accogliere un cambiamento così radicale?”.

Appello alla trasparenza e alla legalità

L’amministrazione comunale rivendica il proprio ruolo e chiede chiarezza: ricevere l’accordo di programma e il deliberato del Cipess diventa fondamentale per esercitare appieno le proprie prerogative istituzionali. “Solo così – conclude la nota – sarà possibile affrontare ogni fase con i poteri che la legge riconosce a un ente territoriale, solo ed esclusivamente a garanzia della democrazia e nell’interesse dei cittadini”. Una posizione ferma, quella del Comune, che ora attende risposte prima che i lavori stravolgano per sempre il volto della città.