Truffe agli anziani, sgominata una banda attiva anche in Calabria
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i truffatori contattavano telefonicamente le vittime, prospettando incidenti stradali gravissimi che avrebbero coinvolto figli o nipoti
Un’organizzazione criminale specializzata nelle truffe agli anziani, attiva su tutto il territorio nazionale, è stata sgominata dai carabinieri di Genova in un’operazione coordinata dalla Procura di Napoli. Nella giornata di oggi sono state eseguite 21 misure cautelari nei confronti dei presunti componenti della banda, che aveva la propria base operativa a Napoli ma si muoveva in diverse regioni italiane.
La strategia della paura e delle false emergenze
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i truffatori contattavano telefonicamente le vittime, prospettando incidenti stradali gravissimi che avrebbero coinvolto figli o nipoti. In alcuni casi venivano paventati arresti imminenti o pesanti conseguenze giudiziarie, che avrebbero potuto essere evitate soltanto attraverso il pagamento immediato di somme di denaro.
I contatti avvenivano fingendosi carabinieri o appartenenti alle forze dell’ordine, con una conoscenza dettagliata dei nomi dei familiari delle vittime, elemento che rendeva il raggiro particolarmente credibile e traumatico.
Un’organizzazione attiva da Nord a Sud
L’indagine ha permesso di documentare almeno 33 episodi di truffa messi a segno in diverse regioni, dalla Liguria alla Lombardia, passando per Lazio, Campania, Calabria e Sicilia. Il giro d’affari complessivo è stato stimato in circa 300mila euro, parte dei quali è stata recuperata nel corso delle perquisizioni.
Nel corso dell’operazione, i carabinieri hanno sequestrato 120mila euro in contanti nascosti all’interno di uno scaldabagno, oltre a numerosi gioielli ritenuti parte del bottino.
Il commento della Procura
«Si tratta di reati odiosi», ha sottolineato il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, evidenziando come le truffe siano state commesse ai danni di persone anziane, spesso malate o in condizioni di fragilità. Alle vittime venivano sottratte somme ingenti, anche 8 o 9mila euro tra contanti e preziosi, facendo leva sulla paura e sull’urgenza. L’inchiesta prosegue per accertare ulteriori responsabilità e possibili altri episodi.