L’ascesa della ’ndrangheta oltre la Calabria: una presenza capillare in Italia e all’estero
Dai locali radicati nelle regioni del Nord a reti criminali con ramificazioni in Europa e Sud America

Negli ultimi decenni la ’ndrangheta ha consolidato la sua presenza fuori dalla Calabria, radicandosi in quasi tutte le regioni italiane. Le inchieste hanno rivelato numerosi "locali" attivi nelle regioni del Nord come Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Trentino-Alto Adige. Le cosche hanno esteso il loro controllo a settori strategici dell’economia: immobili, appalti, discoteche, trasporti, ciclo dei rifiuti e politiche locali.
Il modello organizzativo replicato al Nord
Il modello delle "locali" – strutture autonome ma collegate ai vertici calabresi – è stato replicato con successo nel Nord Italia. Operazioni come "Crimine", "Minotauro", "Maglio-Albachiara" hanno confermato la presenza capillare della ’ndrangheta tra Piemonte e Lombardia, con arresti massicci e scoperte di intrecci tra criminalità e politica. Anche in Trentino-Alto Adige e in Valle d’Aosta il fenomeno ha preso piede grazie all’infiltrazione nelle attività economiche, istituzionali e nella pubblica amministrazione.
Una rete transnazionale che non si ferma in Europa
L’espansione non si limita al territorio nazionale. La ’ndrangheta ha ormai contatti e presenza in molti Paesi europei, come Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Belgio, Austria, e anche oltre, con ramificazioni in Canada, Stati Uniti, Argentina, Australia e diverse nazioni africane. La rete si regge su traffico di droga, uso di porti strategici per la logistica Illecita, e legami con cartelli sudamericani.
Il caso emblematico della Germania
In Germania, la 'ndrangheta è considerata la mafia italiana più numerosa e radicata. Operando tramite locali che tengono legami con la Calabria, il gruppo svolge attività criminali come traffico di droga, estorsioni e riciclaggio. Le istituzioni tedesche hanno dovuto rivedere le proprie strategie investigative, affrontando la complessità di una mafia fuori dal suo contesto tradizionale.
Dal calcio ai cartelli della droga: un'infiltrazione sistemica
Il fenomeno si estende anche a contesti apparentemente innocui come le curve ultras del calcio professionistico. In particolare, le tifoserie di Inter e Milan sono state teatro di infiltrazioni mafiose legate a traffici di droga, pizzo e vendita illegale di biglietti. Oltre al business sportivo, la ’ndrangheta gestisce reti internazionali di narcotraffico, che arrivano fino al Sud America. Un recente arresto in Colombia di un presunto boss mafioso del calibro di Giuseppe Palermo conferma la portata globale del fenomeno.