Roberto Occhiuto
Roberto Occhiuto

Roberto Occhiuto, presidente dimissionario della Regione Calabria, avrebbe potuto restare aggrappato al suo ruolo, come accade altrove, ma ha deciso di compiere un passo indietro per restituire la parola ai calabresi. È questa la posizione espressa da Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia e responsabile dei Dipartimenti del partito, che risponde alle critiche della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. Secondo Cattaneo, “Occhiuto non ha agito per fini personali, altrimenti sarebbe rimasto dov’era, come sta facendo Beppe Sala a Milano”.

Il paragone con Milano: "Lì si resta nonostante tutto"

Cattaneo punta il dito contro il centrosinistra milanese, dove – a suo dire – “indagini ben più invasive di quelle calabresi stanno imbalsamando il Comune”. In questo scenario, afferma, nessuno si dimette, mentre in Calabria Forza Italia si assume la responsabilità di restituire ai cittadini il diritto di scelta. La decisione di Occhiuto, quindi, viene dipinta come un gesto di coerenza e rispetto istituzionale, in contrapposizione al “conservatorismo politico” che, secondo l’azzurro, caratterizzerebbe la gestione delle amministrazioni progressiste.

Schlein sotto accusa: "Ha paura delle urne?"

La chiusura del ragionamento è un attacco diretto alla leader del PD: “Elly Schlein – accusa Cattaneo – è in evidente allarme per lo stato comatoso del suo partito, soprattutto in Calabria”. E aggiunge: “Finge di non capire: la vera questione è che ha paura della democrazia, paura del giudizio degli elettori”. Le dimissioni di Occhiuto, dunque, si trasformano nella narrazione azzurra in un banco di prova per la tenuta del centrosinistra e per la credibilità di chi, a detta di Forza Italia, invoca legalità ma rifugge il confronto con le urne.