Tornare dove il coraggio deve vincere sulla paura”. È con queste parole che il segretario regionale del Partito Democratico, Nicola Irto, ha commentato la sua visita – insieme alla segretaria nazionale Elly Schlein – alla cooperativa Valle del Marro - Libera Terra, realtà simbolo dell’antimafia sociale nel cuore della Piana di Gioia Tauro.

Una visita che arriva all’indomani dell’ennesimo attentato mafioso subito dalla cooperativa, con un nuovo incendio doloso che ha devastato parte del loro uliveto. È il quinto episodio in meno di due mesi, segno evidente che il progetto portato avanti da Valle del Marro – fondato sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata – fa davvero paura alle mafie.

“Su questa terra ferita, dove il fuoco ha provato a cancellare impegno, speranza e dignità – ha scritto Irto – non si può bruciare un’idea. Non si può bruciare la voglia di riscatto. Ogni visita qui è un atto di resistenza civile”.

Un messaggio chiaro, condiviso anche da Schlein, che ha portato la solidarietà del Partito Democratico a nome di tutta la comunità democratica: “Serve più supporto da parte dello Stato a esperienze come questa – ha dichiarato – che restituiscono alla collettività i beni confiscati ai mafiosi. Servono più fondi, più strumenti ai Comuni per la cura e il riutilizzo sociale di questi patrimoni che rappresentano giustizia concreta”.

Valle del Marro è parte della rete di Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti. Negli anni ha recuperato decine di ettari di terreni un tempo nelle mani della ‘ndrangheta, trasformandoli in lavoro pulito, agricoltura etica e coinvolgimento dei giovani. Una sfida che prosegue, anche di fronte alle intimidazioni.

Anche dalla terra bruciata può rinascere qualcosa di potente” ha concluso Irto. Una frase che risuona come un impegno. Perché la lotta alla ‘ndrangheta passa anche da qui: dalla presenza, dalla memoria, dalla solidarietà concreta.