Minacce ad un imprenditore nel crotonese: due arresti e un divieto di dimora
L'imprenditore ha raccontato di essere stato ripetutamente minacciato, anche in presenza di altre persone, affinché cessasse la propria attività
Tre persone appartenenti allo stesso nucleo familiare sono state sottoposte a misure cautelari a Isola Capo Rizzuto, nel Crotonese, dai Carabinieri della locale Tenenza, che hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip su richiesta della Procura della Repubblica di Crotone. L’indagine è partita dalla denuncia di un imprenditore del settore turistico e ricettivo, che ha raccontato di essere stato ripetutamente minacciato, anche in presenza di altre persone, affinché cessasse la propria attività. All’uomo era stato imposto di consegnare parte dei suoi guadagni per evitare ulteriori conseguenze, sia personali che familiari. In una circostanza, l’imprenditore è stato persino aggredito fisicamente.
Due arresti e un divieto di dimora
Le indagini condotte dai militari hanno confermato la veridicità delle dichiarazioni della vittima, facendo emergere le responsabilità estorsive dei tre indagati. A.C., di 62 anni, è stato trasferito presso la casa circondariale di Crotone, mentre a C.C., 35 anni, e G.C., 54 anni, è stato notificato il divieto di dimora nel comune di Isola Capo Rizzuto.
Il fenomeno delle estorsioni nell'imprenditoria calabrese
In Calabria, il fenomeno delle estorsioni ai danni di imprenditori rappresenta una problematica significativa, spesso legata alle attività della criminalità organizzata, in particolare della 'ndrangheta. Numerose operazioni delle forze dell'ordine hanno portato alla luce casi di imprenditori costretti a pagare il "pizzo" o a subire intimidazioni per ottenere vantaggi illeciti.
Ad esempio, a Cutro, gli imprenditori sono stati sottoposti a pressioni estorsive da parte dei clan locali, come emerso da indagini recenti. In un altro caso, un imprenditore calabrese è stato arrestato in Brianza per aver utilizzato metodi estorsivi, aggravati dal metodo mafioso, al fine di ottenere commesse nel settore dei trasporti. Le autorità continuano a monitorare e contrastare queste attività criminali, incoraggiando le vittime a denunciare per spezzare il ciclo di intimidazione e violenza che ostacola lo sviluppo economico e sociale della regione.