Fabiana Luzzi, memoria e impegno a dodici anni dall’orrore
Il tragico femminicidio del 2013 a Corigliano‑Rossano resta monito per una lotta contro la violenza sulle donne ancora attuale

A soli sedici anni, Fabiana Luzzi fu brutalmente assassinata dall’ex fidanzato nella periferia di Corigliano‑Rossano (Cs). Dopo essere stata accoltellata ripetutamente, venne data alle fiamme mentre era ancora viva – un gesto di una violenza inaudita che suscitò forte indignazione in tutta Italia.
Una ferita non rimarginata nel cuore della comunità
Ogni anno, la cittadina calabrese organizza momenti di commemorazione nel parco a lei intitolato, tra fiori bianchi, scarpe e messaggi di speranza: gesti semplici, ma carichi di significato, testimonianza del dolore e della volontà di non dimenticare.
Scosse legislative e impegno civile
Il suo omicidio contribuì ad accelerare il dibattito sul fronte della lotta contro la violenza sulle donne: in quei giorni il Parlamento approvò la ratifica della Convenzione di Istanbul, e le istituzioni furono chiamate a risposte concrete e più incisive.
Il grido del padre e l’invito al cambiamento
Mario Luzzi, papà di Fabiana, ha rivolto un accorato appello alle autorità: servono pene esemplari, protezione reale delle vittime, e servizi di ascolto. Il motto è chiaro: “Proteggere, non far scappare” le donne in difficoltà.
Un simbolo per una generazione consapevole
Fabiana rappresenta la sofferenza di molte giovani vittime e l’urgenza di una trasformazione culturale. Il suo parco è diventato un luogo simbolico dove riflettere, confrontarsi, e rinnovare l’impegno civico e istituzionale nella prevenzione e nel contrasto alla violenza di genere.
Allerta sempre alta
Nonostante l’attenzione mediatica, i femminicidi e la violenza domestica continuano, tanto da far emergere la necessità di maggiori finanziamenti per case rifugio, assistenza legale, ascolto psicologico e formazione per le forze dell’ordine.
L’eredità di Fabiana
La tragica vicenda di Fabiana è un costante richiamo alla responsabilità sociale, alla necessità di azioni concrete e coese per contrastare l’escalation di violenza sulle donne. È un invito a non restare spettatori, ma a essere parte della soluzione.