Pasquale Tridico
Pasquale Tridico

Un attacco frontale al centrodestra calabrese arriva dall’europarlamentare Pasquale Tridico, già candidato alla presidenza della Regione Calabria, che in una dura dichiarazione denuncia quella che definisce una gestione del potere priva di rispetto per le regole istituzionali. Al centro della polemica, la presidenza della commissione Vigilanza del Consiglio regionale, che secondo Tridico avrebbe dovuto essere affidata alle opposizioni in base a un gentlemen agreement già condiviso.

Il nodo della commissione Vigilanza

Secondo l’europarlamentare, la maggioranza guidata dal governatore Roberto Occhiuto avrebbe ignorato l’intesa politica, scegliendo invece di occupare tutti gli spazi di controllo consiliare. Un comportamento che, a suo giudizio, dimostra una “brama di potere” tale da far apparire il centrodestra calabrese come un sistema chiuso e accentratore, lontano dalle pratiche di equilibrio e confronto che dovrebbero caratterizzare le istituzioni democratiche.

Il richiamo al rispetto delle istituzioni

Tridico parla apertamente di un controllo “totale e pervasivo della res publica”, esercitato senza scrupoli e senza rispetto delle parole date. Atteggiamenti che l’europarlamentare definisce forse comprensibili, ma in nessun caso giustificabili, soprattutto se messi in atto da chi vive di politica da sempre. Da qui la critica a un centrodestra che, secondo Tridico, tradisce quotidianamente i principi di moderazione e liberalismo che dichiara di rappresentare.

Una polemica che riaccende il confronto politico

Le parole di Tridico riaprono il confronto politico in Calabria sul ruolo delle opposizioni e sul rispetto delle prassi istituzionali all’interno del Consiglio regionale. Un tema che va oltre la singola nomina e che chiama in causa il funzionamento complessivo della democrazia regionale, il rapporto tra maggioranza e minoranze e la credibilità delle regole condivise.