Il Tribunale di Palmi ha emesso la sentenza nel processo “Malapigna”, condannando i responsabili di un vasto sistema criminale legato allo smaltimento illecito di rifiuti nell’area di Gioia Tauro. Le pene, che arrivano fino a 22 anni di reclusione, comprendono anche confische patrimoniali e l’obbligo di bonifica ambientale, segnando un passaggio importante nella lotta alle ecomafie e nella tutela del territorio.

Il ruolo di Legambiente

Legambiente, costituitasi parte civile con l’avvocato Alessandro Elia, ha ottenuto il riconoscimento del danno subito e un risarcimento di 15 mila euro, oltre al rimborso delle spese processuali. Un risultato che, secondo l’associazione, conferma “il ruolo attivo e legittimo delle associazioni ambientaliste nella difesa del bene comune”.

Le parole di Anna Parretta

“Questa sentenza – ha dichiarato la presidente regionale di Legambiente, Anna Parretta – è una vittoria per l’ambiente, per la legalità e per tutte le comunità che da anni subiscono le conseguenze dell’inquinamento e dell’illegalità. Il riconoscimento del nostro ruolo rafforza il presidio civico che esercitiamo quotidianamente nei territori più fragili”. L’associazione ha infine ribadito che continuerà a vigilare sulle operazioni di bonifica, chiedendo trasparenza e tempestività, e sollecitando le istituzioni a mantenere alta l’attenzione su un’area strategica e vulnerabile come quella di Gioia Tauro.