Commissione Vigilanza, Giannetta replica a Tridico: «Accuse pretestuose, nessun vulnus democratico»
Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale difende la scelta della maggioranza e richiama la storia istituzionale dell’assemblea calabrese
Arriva la replica del capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Domenico Giannetta, alle dichiarazioni dell’europarlamentare Pasquale Tridico sulla presidenza della Commissione speciale di vigilanza. Secondo Giannetta, le accuse di uno “scippo alla democrazia” sarebbero del tutto infondate e costruite su una lettura distorta della realtà istituzionale calabrese.
I precedenti storici del Consiglio regionale
Giannetta richiama la storia del Consiglio regionale per smentire l’esistenza di qualsiasi anomalia. La Commissione speciale di vigilanza, spiega, è stata presieduta nel tempo cinque volte dalla maggioranza e tre volte dalla minoranza, senza che ciò abbia mai determinato problemi democratici o compromesso il corretto funzionamento delle istituzioni. Un dato che, a suo giudizio, rende strumentali le polemiche sollevate in queste ore.
Il ruolo della Commissione tra equilibrio e responsabilità
Secondo l’esponente di Forza Italia, in tutte le legislature la Commissione di vigilanza ha svolto il proprio compito con serietà, rispetto delle regole ed equilibrio istituzionale, indipendentemente da chi ne detenesse la presidenza. Parlare oggi di concentrazione di potere o di calpestio della democrazia significherebbe ignorare consapevolmente i precedenti e costruire una narrazione che non trova riscontro nei fatti.
Il confronto con la scorsa legislatura
Giannetta ricorda inoltre che nella precedente legislatura, quando la Commissione di vigilanza era presieduta da un consigliere del Movimento 5 Stelle, l’organismo sarebbe stato convocato soltanto due volte e per adempimenti obbligati. Una situazione diversa, secondo il capogruppo azzurro, da quella verificatasi quando la Commissione è stata guidata dalla maggioranza, che ne avrebbe rilanciato l’attività con iniziative ritenute di valore.
L’affondo politico contro Tridico
La replica si fa poi più dura sul piano politico. Giannetta accusa Tridico di aver abbandonato la Calabria dopo una campagna elettorale caratterizzata, a suo dire, da promesse mancate e di continuare oggi a intervenire “dall’alto del pulpito di Bruxelles”. Un atteggiamento che, secondo il capogruppo di Forza Italia, non legittima lezioni di democrazia da parte di chi avrebbe potuto esercitare un’opposizione attiva sul territorio e ha invece scelto di non farlo.
La difesa della tenuta democratica
In conclusione, Giannetta respinge con decisione l’idea che le istituzioni calabresi siano a rischio. La democrazia, afferma, non è mai stata in pericolo né in passato né oggi. Il Consiglio regionale continuerà a operare nel rispetto delle prerogative di maggioranza e opposizione e della piena funzionalità degli organismi di garanzia, con l’obiettivo di tutelare esclusivamente l’interesse dei cittadini calabresi.