Primo caso di Awake Surgery in Calabria, un successo che porta la firma dell'equipe multidisciplinare diretta dal Prof. Angelo Lavano
L'Azienda Ospedaliera Universitaria "Renato Dulbecco" vanta il primo intervento di neurochirurgia su paziente sveglio
Una speranza concreta per il paziente, una sfida complessa per l’equipe e un risultato che segna un passo avanti per la sanità calabrese. È questo il significato del primo intervento di awake surgery eseguito in Calabria presso l’Unità Operativa Complessa di Neurochirurgia del Presidio Ospedaliero di Germaneto dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Renato Dulbecco di Catanzaro.
Il paziente sveglio durante l’operazione
Grazie ai progressi in ambito anestesiologico e chirurgico, è stata rimossa una lesione intracerebrale primitiva situata in un’area eloquente del cervello, responsabile di deficit neurologici e crisi epilettiche. La tecnica permette di mantenere il paziente sveglio e collaborante, in grado di dialogare con i medici durante le fasi più delicate, consentendo un monitoraggio immediato delle funzioni cerebrali.
Il lavoro dell’equipe multidisciplinare
Il successo dell’intervento porta la firma dell’equipe guidata dal Prof. Angelo Lavano, con il Dott. Carmelino Angelo Stroscio, la Dott.ssa Giusy Guzzi e la Dott.ssa Emanuela Procopio. Fondamentale il contributo del Prof. Federico Longhi, responsabile dell’anestesia e del blocco operatorio, del team di neuropsicologi composto dal Dott. Fabio Pirotta e dalla Dott.ssa Anna Ascione, e dello staff infermieristico.
Preparazione psicologica, anestesia dedicata e chirurgia di precisione
Il percorso operativo si articola in tre fasi: preparazione psicologica del paziente, gestione anestesiologica specializzata e intervento neurochirurgico. Una sinergia che ha permesso di ottenere un risultato considerato un modello per future applicazioni.
Stroscio: “Tecnica sicura, tempi di recupero più rapidi”
«Il successo di questa tecnica ci rende molto orgogliosi» sottolinea il Dott. Carmelino Angelo Stroscio «e ci spinge a utilizzarla in altri interventi. Un paziente sveglio fornisce informazioni cruciali per preservare le funzioni cerebrali, riducendo al tempo stesso stress, complicazioni dell’anestesia generale e tempi di recupero».