Pina Picierno: “Il campo largo non basta, serve una visione chiara e condivisa”
L’europarlamentare del PD analizza la sconfitta del centrosinistra in Calabria e Marche: “Non è una questione di candidati, ma di proposta politica. Le prossime sfide si vincono con credibilità, non per opposizione”

L’europarlamentare del Partito Democratico e vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, interviene con lucidità sul futuro dell’alleanza progressista. In una recente intervista, ha sottolineato che il “campo largo” non può essere considerato un principio immutabile o un atto di fede, bensì uno strumento da costruire con consapevolezza. “Dobbiamo passare dall’unità come riflesso automatico all’unità come scelta consapevole”, afferma, chiarendo che per essere credibile serve una cultura politica chiara, una linea coerente sulla politica estera, regole democratiche condivise e una netta impronta riformista. In assenza di questi elementi, il rischio – secondo Picierno – è quello di scivolare da un campo largo a un “campo confuso”.
Le sconfitte in Calabria e Marche: “Manca una proposta chiara”
Commentando gli esiti delle Regionali in Calabria e nelle Marche, dove il centrosinistra è uscito sconfitto, Picierno riconosce che non sono state offerte “le giuste risposte” agli elettori. Pur ringraziando Pasquale Tridico per il coraggio e la passione messi in campo, l’europarlamentare sposta l’attenzione sul vero nodo: non è una questione di candidati, ma di contenuti. “Il punto è la proposta, la qualità del nostro progetto di governo, regionale e nazionale”, sottolinea, evidenziando che ancora manca una linea convincente e condivisa. I numeri e il voto degli elettori, aggiunge, parlano con chiarezza e chiedono un cambio di passo.
Campania e Puglia: sfide aperte ma basi solide
Guardando alle prossime scadenze elettorali, Picierno si sofferma su due regioni chiave: Campania e Puglia. Sebbene sia ancora presto per lanciare previsioni, l’esponente dem riconosce che in questi territori il centrosinistra parte da condizioni più favorevoli, avendo già costruito basi solide negli ultimi anni. Tuttavia, avverte, questo non basta. Le sfide strutturali, come le disuguaglianze e le carenze nei servizi pubblici, sono ancora presenti. La vera partita, conclude, sarà offrire progetti concreti, volti nuovi e competenze autentiche. Per vincere, ammonisce, non basta essere “contro qualcuno”: bisogna dimostrare di essere per qualcosa.