castagne
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Con l’arrivo dell’autunno, la Calabria si colora dei toni caldi delle foglie cadenti e si riempie del profumo inconfondibile delle castagne appena raccolte. Il periodo che va da fine settembre a novembre rappresenta per molti paesi montani non solo una fase agricola importante, ma un vero e proprio rito comunitario che lega famiglie, generazioni e tradizioni. I boschi di castagno, disseminati tra Sila, Serre Vibonesi, Aspromonte e Pollino, diventano luoghi di incontro dove la raccolta si trasforma in festa, con sagre, escursioni e momenti conviviali. La castagna, definita per secoli il “pane dei poveri”, oggi è riconosciuta come prodotto di eccellenza e base di una filiera che unisce agricoltura, gastronomia e turismo esperienziale.

I territori più vocati della Calabria

Le zone interne della regione sono le più ricche di castagneti, grazie al clima fresco e alla particolare conformazione del terreno. In Sila si trovano boschi che regalano frutti di qualità eccellente, con varietà pregiate che rientrano nelle produzioni tipiche. Le Serre Vibonesi, nel Vibonese, sono un altro territorio fortemente legato alla coltivazione del castagno, così come l’Aspromonte, con i suoi paesi storici che da secoli basano l’economia autunnale sulla raccolta. Anche l’area del Pollino calabrese, in particolare nella parte cosentina, rappresenta un importante bacino di produzione. In tutti questi territori, la raccolta delle castagne non è solo un momento agricolo, ma un evento sociale che dà vita a fiere e sagre dedicate: tra le più note, quelle di Cicala, Serra San Bruno, Mammola e Sant’Agata del Bianco, che ogni anno attirano migliaia di visitatori.

I mille modi di gustare le castagne

Una volta raccolte, le castagne diventano protagoniste della tavola calabrese in mille versioni. Il modo più semplice e tradizionale resta quello delle caldarroste, arrostite sul fuoco vivo e servite calde, magari accompagnate da un bicchiere di vino rosso locale. Molto amate sono anche le castagne bollite, che si gustano morbide e dolci, spesso con un pizzico di finocchietto selvatico. Dalla macinazione del frutto si ottiene la farina di castagne, ingrediente prezioso per dolci tipici come il castagnaccio, i biscotti e le torte rustiche. Nei paesi dell’interno è diffusa anche la preparazione delle castagne al miele, una specialità che unisce due prodotti identitari della regione. Non mancano ricette più moderne che le vedono protagoniste in piatti salati, abbinate a carne di maiale, funghi o verdure di stagione. Le castagne, simbolo dell’autunno calabrese, restano così un alimento che racchiude storia, gusto e convivialità, capace di unire la dimensione contadina di un tempo con la cucina contemporanea e creativa.