Il kiwi rappresenta una risorsa fondamentale per l'agricoltura calabrese, contribuendo significativamente all'economia regionale. Con investimenti in ricerca e innovazione, la Calabria può consolidare la sua posizione nel mercato nazionale e internazionale, garantendo al contempo la sostenibilità e la qualità della produzione.

Una coltura in espansione

Introdotto negli anni '70 nella Piana di Gioia Tauro, il kiwi ha trovato in Calabria un ambiente ideale grazie al clima caldo-umido e ai terreni fertili. Negli ultimi decenni, la superficie coltivata è cresciuta esponenzialmente, passando da 1.056 ettari nel 2010 a oltre 3.500 ettari nel 2023. La produzione ha raggiunto picchi di 42.000 tonnellate annue, con una media di circa 27.580 tonnellate nel 2023.

Varietà e innovazione

La Calabria coltiva principalmente due varietà di kiwi: l'Actinidia deliciosa a polpa verde (Hayward) e l'Actinidia chinensis a polpa gialla (Jintao, Soreli, Dorì e G3). Negli ultimi anni, si è assistito a un aumento della coltivazione di varietà a polpa gialla e rossa, che rappresentano rispettivamente il 32% e il 3% della produzione regionale . Queste varietà si distinguono per le eccellenti caratteristiche organolettiche e la maggiore resistenza alle malattie.

Un'eccellenza riconosciuta

Il kiwi calabrese è apprezzato per la sua qualità superiore, dovuta alle condizioni pedo-climatiche favorevoli della regione. In particolare, la Piana di Gioia Tauro è riconosciuta a livello mondiale per la produzione di kiwi di alta qualità, con una lunga durata di conservazione e caratteristiche organolettiche eccellenti.

Sfide e prospettive

Nonostante il successo, la coltura del kiwi in Calabria affronta diverse sfide. La "moria del kiwi", una sindrome che porta al disseccamento delle piante, rappresenta una minaccia significativa. Inoltre, le gelate tardive e le malattie come il cancro batterico dell'actinidia (Psa) possono compromettere la produzione. Per affrontare queste problematiche, sono in corso progetti di ricerca come SOS-KIWI, che mirano a individuare soluzioni efficaci per contrastare le malattie e garantire la sostenibilità della coltura.