Nuove scoperte e beni recuperati la Calabria riscopre il suo patrimonio archeologico
Reperti antichi tornano nei musei grazie a operazioni di recupero e a interventi degli archeologi sul territorio regionale

Negli ultimi mesi, in Calabria, sono tornati alla luce decine di reperti archeologici risalenti all’epoca degli Enotri e della Magna Grecia. Si tratta di materiali di grande valore storico che erano finiti nel mercato nero dell’arte antica. Tra questi, vasi, anfore, statuette e ceramiche frammentarie. I ritrovamenti sono avvenuti grazie al lavoro congiunto di archeologi, forze dell’ordine e istituzioni pubbliche. Le operazioni hanno permesso di restituire questi beni culturali a musei e soprintendenze, rendendoli nuovamente accessibili alla comunità scientifica e ai cittadini. Una delle restituzioni più significative ha riguardato un gruppo di reperti riportati nel museo archeologico di Cirò Marina.
Un patrimonio minacciato dal traffico illecito
Il patrimonio archeologico calabrese continua purtroppo a essere minacciato da scavi clandestini e traffico illecito di beni culturali. Recenti indagini hanno portato alla luce centinaia di monete antiche sottratte illegalmente e rivendute sul mercato collezionistico, anche online. Il materiale recuperato testimonia un’estesa attività criminale che ha radici profonde e che interessa vari territori della regione. Si tratta di oggetti provenienti da necropoli, templi e insediamenti rurali di epoca greca e romana. Le autorità hanno rafforzato le attività di controllo e investigazione, avvalendosi anche di tecnologie avanzate per tracciare i beni culturali e scoraggiare ulteriori episodi di saccheggio.
Scoperte fortuite e nuovi cantieri della ricerca
Oltre ai recuperi, la Calabria continua a regalare scoperte archeologiche inedite. Durante recenti lavori di ristrutturazione in edifici scolastici e pubblici, sono emersi resti di epoca romana in ottimo stato di conservazione. Tra questi, una grande vasca, ambienti affrescati e strutture murarie risalenti a insediamenti urbani antichi. Nuove campagne di scavo hanno inoltre interessato le mura greche di Vibo Valentia e zone rurali del catanzarese, dove sono state individuate tracce di abitazioni, impianti termali e antiche vie di comunicazione. Questi rinvenimenti alimentano non solo la ricerca storica, ma anche la consapevolezza collettiva dell'importanza di tutelare un patrimonio unico, che rappresenta una risorsa culturale e identitaria per l’intera regione.