Due vicende diverse, ma accomunate dallo stesso filo conduttore: la violenza domestica. Il Tribunale di Catanzaro – Seconda Sezione Penale – ha disposto la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per due uomini residenti nel catanzarese, accogliendo la proposta formulata dal Questore.

La decisione, della durata di due anni, è stata presa in seguito alla valutazione della pericolosità sociale dei soggetti coinvolti e della loro «comprovata personalità negativa», come sottolineato nel provvedimento emesso dai giudici.

Il primo caso: persecuzioni continue contro l’ex compagna

Il primo provvedimento riguarda un 41enne di Girifalco, accusato di atti persecutori nei confronti della sua ex compagna. Nonostante fosse già stato condannato per maltrattamenti e lesioni, l’uomo aveva continuato a tormentare la donna con minacce, pedinamenti e incursioni sul luogo di lavoro, alimentando un clima di paura costante.
La gravità e la reiterazione delle condotte hanno indotto le autorità a intervenire con fermezza, applicando la sorveglianza speciale per limitare la libertà di movimento e prevenire ulteriori episodi persecutori.

Il secondo caso: violenze familiari e dipendenze

La seconda misura è stata disposta nei confronti di un 38enne che aveva reso invivibile la convivenza con i propri genitori anziani. Già noto per precedenti episodi di violenza contro l’ex moglie, l’uomo avrebbe proseguito la sua spirale aggressiva anche all’interno della famiglia, alimentata da abuso di alcol e sostanze stupefacenti.
Oltre alla sorveglianza speciale, i giudici hanno stabilito per lui il divieto di avvicinamento e di soggiorno nel comune di residenza dei familiari, al fine di proteggere le vittime e interrompere un contesto domestico ormai compromesso.

Un segnale importante sul fronte della prevenzione

Le decisioni del Tribunale di Catanzaro rappresentano un intervento concreto sul piano della prevenzione della violenza domestica, agendo non solo in seguito ai reati già commessi, ma valutando la pericolosità sociale dei soggetti e la possibilità di recidiva.
La sorveglianza speciale, in questi casi, si configura come uno strumento di tutela per le vittime e di controllo per soggetti che hanno mostrato comportamenti reiterati e pericolosi. Un segnale forte che conferma l’attenzione crescente della magistratura e delle forze dell’ordine nei confronti di situazioni familiari a rischio.