Un’Europa capace di innovare e restare competitiva passa necessariamente dalla piena valorizzazione del talento femminile nei settori scientifici e tecnologici. È il messaggio lanciato dall’europarlamentare calabrese Giusi Princi nel corso del “Dialogo a tu per tu” promosso dalla sezione di Reggio Calabria dell’Associazione italiana donne ingegneri e architetti (Aidia).

Lavoro a politiche integrate

Secondo Princi, la perdita di competenze femminili nelle discipline STEAM – scienza, tecnologia, ingegneria, arte e matematica – rappresenta un limite strutturale per lo sviluppo europeo. «Un’Europa che rinuncia al contributo delle donne nei settori tecnico-scientifici è un’Europa che indebolisce la propria capacità di innovare e competere», ha sottolineato, evidenziando come a Bruxelles si stia lavorando a politiche integrate che mettano in relazione istruzione, lavoro, competenze e coesione sociale.

Un ruolo fondamentale, in questo percorso, è svolto dalle realtà associative presenti sul territorio. Le iniziative promosse da Aidia a Reggio Calabria – dai laboratori tecnici ai programmi di mentorship rivolti alle giovani – sono state indicate da Princi come esempi concreti di buone pratiche, capaci di incidere realmente sui percorsi formativi e professionali delle donne.

I dati

I dati, tuttavia, mostrano come il divario sia ancora significativo. In Europa le donne rappresentano circa il 41% degli scienziati e degli ingegneri, ma la loro presenza resta ridotta soprattutto nei settori produttivi e manifatturieri. La situazione peggiora in Italia, dove la quota femminile scende a poco più di un terzo, con un gap ancora più marcato nel Mezzogiorno.

Per l’europarlamentare, attrarre più donne verso i percorsi STEAM non è solo una questione di equità sociale, ma una vera e propria priorità strategica per la crescita economica e l’innovazione. «Investire sul talento femminile – ha concluso – significa investire sul futuro dell’Europa».