Brunori
Brunori

Dario Brunori, in arte Brunori Sas, è uno di quegli artisti che hanno fatto della sincerità e della narrazione ironica il proprio marchio di fabbrica. Nato a Cosenza nel 1977, ha iniziato il suo percorso musicale tra le mura della sua casa di provincia, con una chitarra e tanta voglia di raccontare la vita con autenticità. Da giovane sognava di fare il musicista, ma nel frattempo si è laureato in economia e ha lavorato per un breve periodo nell'azienda di famiglia, un’esperienza che ha poi ispirato il nome del suo progetto musicale.

Negli anni 2000

Prima di affermarsi come cantautore, suonava in diverse band indipendenti senza mai prendersi troppo sul serio. Poi nel 2009 arriva il primo album, Vol. 1, pubblicato con il nome Brunori Sas, un’opera dal sapore nostalgico e ironico, che raccontava con leggerezza la quotidianità e le ambizioni spezzate della provincia italiana. Brani come Guardia ’82 e Italian Dandy diventano subito cult tra gli appassionati di musica d’autore. Il suo stile mescola ironia e malinconia, con testi capaci di commuovere e strappare un sorriso nella stessa strofa. I suoi concerti sono sempre stati esperienze intime e coinvolgenti, più simili a serate tra amici che a esibizioni canoniche. Celebri sono i suoi aneddoti sul palco, come quando raccontava di come da ragazzino il suo sogno fosse “fare il calciatore o almeno il cantante di liscio ai matrimoni”, per poi finire in una dimensione completamente diversa, tra premi della critica e riconoscimenti importanti.

Dopo il secondo album, Vol. 2: Poveri Cristi (2011), 

In cui ha affinato la sua scrittura con una visione più sociale e amara, Brunori ha iniziato a essere riconosciuto come uno dei cantautori più importanti della sua generazione. Con A casa tutto bene (2017), ha raggiunto il grande pubblico, grazie a pezzi come La verità, che è diventato un vero inno generazionale. Negli anni ha vinto la Targa Tenco e altri importanti riconoscimenti, ma senza mai perdere quel senso di umorismo e umiltà che lo contraddistingue. Spesso nei suoi live si prende in giro, raccontando di quando si esibiva nei piccoli locali davanti a quattro persone e di come oggi gli sembra assurdo vedere la folla riempire i teatri per ascoltarlo. Ora, dopo anni di carriera costruita passo dopo passo, Brunori arriva a Sanremo con L’albero delle noci, una canzone che promette di essere un altro tassello del suo viaggio musicale. Il Festival rappresenta un punto di svolta per ogni artista italiano, ma per lui è semplicemente una nuova avventura in un percorso che continua a essere guidato dalla sua voce sincera e dai suoi racconti schietti.

In occasione della serata delle cover

Prevista per venerdì 14 febbraio, Brunori renderà omaggio a Lucio Dalla eseguendo L’anno che verrà insieme a Dimartino e Riccardo Sinigallia, due artisti a lui molto cari. “Venerdì a Sanremo, con me sul palco, ci saranno due artisti eccezionali, due pezzi di cuore: Riccardo Sinigallia e Dimartino. A entrambi devo molto, per ragioni umane ed artistiche. Saperli lì mi rende felice e anche più sereno nell’affrontare quella baraonda come se fossimo a casa nostra a suonare con gli amici,” ha dichiarato Brunori. A pochi giorni dall'inizio del Festival, la madre di Dario, affettuosamente chiamata "Mammarella Sas", ha condiviso una lettera carica di ricordi e sentimenti. Dall'arrivo del primo televisore in casa, ai Festival di Sanremo seguiti con i vicini, fino alla gioia incontenibile di vedere il proprio figlio sul palco che per lei ha sempre rappresentato un appuntamento magico. La lettera è un inno all'amore materno e alla fierezza per il percorso artistico di suo figlio, che da ragazzo sognatore è arrivato sul palco più importante della musica italiana.

Dario Brunori 

E’ l’esempio di come si possa arrivare lontano restando fedeli a sé stessi. Dal ragazzo di Cosenza con la chitarra in mano al cantautore maturo che calca il palco dell’Ariston, il suo viaggio è la dimostrazione che la musica autentica, fatta con il cuore e con un pizzico di ironia, trova sempre la sua strada.