La 'ndrina Sia, radici calabresi e presenza nella provincia di Catanzaro
Il clan di Soverato e i suoi legami criminali: faide, alleanze nazionali e flussi internazionali

La 'ndrina Sia rappresenta un esempio emblematico di come operino i clan della ‘ndrangheta calabrese: radicamento locale, capacità di alleanze criminali, feroci rivalità interne e una strategia di espansione che va ben oltre la Calabria. Il periodo della faida del 2008–2010 ha lasciato una scia di violenza e arresti, ma ha anche mostrato la resilienza e la capacità di rigenerazione della cosca, ancora oggi in grado di interagire con circuiti criminali regionali, nazionali e internazionali.
Origini e territorio di influenza
La ‘ndrina Sia ha origine nella zona di Soverato, in provincia di Catanzaro, estendendo il proprio controllo anche nei comuni limitrofi di Satriano, Montauro, Montepaone e Gagliato. Essa opera all’interno del contesto criminale rappresentato dal “Locale di Serra San Bruno”, una articolazione di livello superiore della 'ndrangheta.
Alleanze e relazioni mafiose
Questo clan è alleato con altre famiglie potenti della ‘ndrangheta: tra le principali si citano i Vallelunga di Serra San Bruno, i Costa di Siderno, i Procopio‑Lentini (attivi a Satriano e Davoli) e i Gallace di Guardavalle. Tali relazioni fanno parte di una rete più ampia di solidarietà e cooperazione criminale sul territorio calabrese.
La faida degli anni 2008–2010
Tra il 2008 e il 2010 si sviluppò una sanguinosa faida tra la ‘ndrina Sia, insieme ai clan Procopio‑Novella‑Vallelunga, e i Gallace‑Ruga‑Metastasio. Il conflitto causò circa venti morti in due anni, segnando una fase drammatica nella storia criminale della zona.
Eventi e tensioni: gli omicidi chiave
Un episodio emblematico fu l’omicidio di Vittorio Sia, ucciso nel 22 aprile 2010 con sessanta colpi d’arma da fuoco mentre era in sella allo scooter. Il delitto, di forte impatto simbolico, scatenò la risposta violenta con la morte dei gemelli Nicola e Vito Grattà a Gagliato l’11 giugno dello stesso anno, in quella che fu manifestamente una vendetta interna al conflitto clanico. Poco dopo fu arrestato Maurizio Tripodi, che aveva assunto la reggenza dopo la morte del capobastone Vittorio Sia.
Attività criminali e ramificazioni
La 'ndrina Sia partecipa a traffici illeciti diffusi: narcotraffico, estorsioni, usura e riciclaggio. Come molte altre cosche calabresi, mantiene contatti con organizzazioni criminali nelle grandi città del Nord Italia (Roma, Milano, Torino) e con reti internazionali. Questo le consente una significativa penetrazione non solo regionale ma anche oltre i confini nazionali.
Il ruolo all’interno della ‘ndrangheta
La struttura della 'ndrina Sia si inserisce nel più ampio sistema organizzativo della ‘ndrangheta calabrese: una struttura verticale basata su locali e clan familiari, radicata nel territorio ma coordinata da organismi come il “Locale” e il “Crimine” nel sistema gerarchico. La coesione è sostenuta da legami di sangue e rituali di affiliazione che garantiscono segretezza e fedeltà interna.