Rende, apertura solenne del nuovo Consiglio comunale: Sandro Principe giura sulla Costituzione e lancia un appello alla coesione sociale
Un momento di particolare rilievo è stato riservato al saluto a Doris Lo Moro, già assessora regionale accanto al presidente Agazio Loiero

Con una cerimonia improntata alla solennità e alla partecipazione democratica, si è ufficialmente aperta la prima seduta del Consiglio comunale della città di Rende, insediatosi sotto la guida del nuovo sindaco Sandro Principe. A dare avvio ai lavori, alle ore 18:10, è stato Andrea Cuzzocrea, consigliere anziano e presidente dell’assise in via transitoria, in attesa del successivo insediamento in Giunta. A succedergli nella carica consiliare sarà Francesco Adamo, eletto poco dopo presidente del Consiglio.
La seduta
La seduta inaugurale si è svolta nel segno della tradizione istituzionale, preceduta dai saluti di rito, dalla presenza della banda musicale cittadina e dall’esecuzione degli inni nazionale ed europeo. Un momento di particolare rilievo è stato riservato al saluto a Doris Lo Moro, già assessora regionale accanto al presidente Agazio Loiero. Nel suo intervento iniziale, Cuzzocrea ha voluto rivolgere un messaggio alla minoranza consiliare, auspicando un dialogo costruttivo e un clima di concertazione finalizzato al benessere collettivo della comunità rendese. L'assemblea è poi entrata nel vivo con l'esame delle condizioni di eleggibilità dei neoeletti. Il segretario generale del Comune, Ciriaco Vitalia, ha dato lettura degli atti, portando a compimento la verifica procedurale prevista, che si è conclusa con l’approvazione unanime della delibera.
Il giuramento
Il momento centrale della seduta è stato rappresentato dal giuramento del sindaco Sandro Principe sulla Costituzione della Repubblica Italiana. In un discorso denso di significati e visibilmente carico di emozione, Principe ha ringraziato l’intera cittadinanza per la partecipazione democratica, sottolineando l’importanza della fiducia riposta e il valore del confronto leale, soprattutto in un contesto nazionale segnato da una crescente disaffezione verso il voto. Il sindaco ha dedicato un ampio passaggio alla Carta costituzionale, definendola un autentico programma politico e civile da cui l’amministrazione comunale intende trarre ispirazione. In particolare, ha richiamato l’articolo 3, che sancisce il principio di uguaglianza, richiamandosi al pensiero di Alexis de Tocqueville e al dovere delle istituzioni di rispondere ai bisogni essenziali delle fasce più fragili della popolazione.
Principe ha ribadito l’impegno dell’ente comunale nel farsi carico delle principali questioni sociali, evocando lo spirito del socialismo liberale che da sempre ha caratterizzato l’esperienza amministrativa rendese: «Solidarietà, giustizia sociale, opportunità per chi è rimasto indietro: questi saranno i cardini del nostro operato», ha affermato, citando Pietro Nenni e richiamando la necessità di coniugare produzione e redistribuzione. «La ricchezza può essere redistribuita solo se si crea – ha aggiunto – e in questo senso l’area industriale e il polo universitario di Rende rappresentano risorse strategiche per il rilancio dell’intero territorio regionale».
Un appello forte è stato lanciato alla ricostruzione del senso di comunità, elemento che, secondo il primo cittadino, ha subito una preoccupante erosione negli ultimi anni. «Torneremo ad essere comunità solo se sapremo riscoprirne il valore nel cuore di ciascuno», ha dichiarato, chiudendo il suo intervento con l’intento di essere «il sindaco di tutti», aperto al confronto anche con le opposizioni, al fine di affrontare con spirito oggettivo le sfide della città.
La seduta è proseguita con l’elezione delle cariche consiliari: come previsto, Francesco Adamo è stato eletto presidente del Consiglio comunale, mentre le vicepresidenze sono state attribuite a La Deda, in rappresentanza della maggioranza, e a Galassi per la minoranza.
Con questa prima riunione, l’Amministrazione Principe prende ufficialmente il via, con l’impegno di dare seguito ai valori costituzionali e di rilanciare Rende come modello di partecipazione democratica, coesione sociale e sviluppo sostenibile per l’intero Mezzogiorno.