Scomparsa Angelica Causil, un mese di silenzio e domande aperte
La giovane donna trans di origine colombiana viveva a Rende: indagini in corso e appelli per maggiore attenzione e visibilità sul caso
È passato quasi un mese dalla sparizione di Angelica Causil, giovane donna trans di origine colombiana che viveva e lavorava a Rende. L’ultimo contatto con la famiglia risale al 25 novembre, quando ha parlato con la madre rimasta in Colombia. Da quel momento, nessuna traccia. Angelica era impegnata a lavorare per sostenere economicamente i propri familiari e, poco prima di scomparire, avrebbe dovuto inviare loro una somma di denaro consistente. Secondo quanto emerso anche attraverso la trasmissione Chi l’ha visto?, attorno alla vicenda gravitano circa 10mila euro che la giovane intendeva trasferire ai parenti.
La denuncia e i primi interrogativi
Un elemento che ha destato particolare attenzione riguarda la segnalazione della scomparsa. Nonostante Angelica vivesse in un appartamento condiviso, la denuncia formale non sarebbe stata presentata dalla persona con cui abitava, ma da un’amica residente in Campania. Questo dettaglio ha contribuito ad alimentare dubbi e interrogativi, spingendo gli investigatori a valutare con attenzione i rapporti e le circostanze che precedono la scomparsa.
Indagini in corso e richiesta di visibilità
Le ricerche sono ora al centro di un’indagine ufficiale che coinvolge più territori, con accertamenti coordinati tra le aree di Napoli e Cosenza. Sulla vicenda è intervenuto anche il movimento FEM.IN. Cosentine in lotta, che ha denunciato la scarsa attenzione mediatica riservata ai casi che coinvolgono persone trans, migranti e in condizioni di precarietà. L’appello è a non lasciare che il silenzio avvolga la scomparsa di Angelica, chiedendo un’informazione continua e responsabile, capace di riconoscere il valore di ogni vita senza distinzioni o invisibilizzazioni.