San Luca sotto shock: il mistero dell’omicidio di Antonio Strangio, corpo carbonizzato e il giallo dei manifesti funebri
Il corpo carbonizzato di Antonio Strangio ritrovato nella sua auto a San Luca solleva interrogativi inquietanti. Il giallo dei manifesti funebri anticipati, le ipotesi investigative e l’ombra della criminalità organizzata: chi ha voluto la sua morte?

San Luca, piccolo centro della Calabria noto per il suo complesso contesto criminale, è nuovamente sotto i riflettori a causa di un efferato delitto. Antonio Strangio, allevatore di 42 anni, è stato trovato morto in circostanze drammatiche: il suo corpo carbonizzato è stato rinvenuto all’interno della sua auto, abbandonata nei pressi della fiumara Bonamico. Un delitto che solleva inquietanti interrogativi e che macchia ancora una volta la comunità con un crimine di brutale violenza.
Dalla scomparsa alla macabra scoperta
Antonio Strangio era scomparso l’11 novembre 2024, gettando nel panico amici e familiari. Per giorni non si erano avute sue notizie, fino al 18 novembre, quando i Carabinieri hanno ritrovato la sua automobile, una Fiat Panda, completamente bruciata in una zona isolata tra Bovalino e Bianco.
All'interno del veicolo sono stati scoperti resti ossei carbonizzati, inizialmente scambiati per quelli di un animale. Tuttavia, gli esami condotti dai RIS di Messina hanno confermato che si trattava di resti umani, appartenenti proprio a Strangio.
Il giallo dei manifesti funebri anticipati
Un elemento che aggiunge ancora più mistero alla vicenda è la presenza di manifesti funebri affissi prima ancora del ritrovamento del corpo. Le famiglie Strangio e Scalia avevano ringraziato la comunità per la vicinanza nel lutto, nonostante il decesso non fosse ancora stato ufficialmente accertato. Un dettaglio che lascia spazio a molte ipotesi: sapevano già della sua morte? Chi ha voluto lanciare questo messaggio prima ancora dell’ufficialità?
Un’esecuzione spietata: chi ha ucciso Antonio Strangio?
L’omicidio di Antonio Strangio porta con sé la firma di una esecuzione crudele e intimidatoria. Il corpo bruciato all’interno dell’auto fa pensare a un omicidio di stampo mafioso, un metodo spesso usato per inviare messaggi chiari e definitivi all’interno di determinati contesti criminali.
Antonio Strangio era figlio di Giuseppe Strangio, coinvolto in passato nel sequestro di Cesare Casella nel 1988. Sebbene Antonio non risultasse affiliato a organizzazioni criminali, il suo cognome è inevitabilmente legato alla storia della 'ndrangheta locale.
Gli inquirenti non escludono alcuna pista: vendetta, regolamento di conti o un messaggio trasversale rivolto a qualcuno? Le indagini proseguono nel massimo riserbo.
Le indagini e il ruolo della scienza forense
Le autorità hanno disposto approfondite analisi scientifiche, con la collaborazione dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Gli esami del DNA hanno definitivamente confermato l’identità della vittima, mentre si lavora per ricostruire le ultime ore di vita di Strangio e il possibile movente dell’omicidio.
Al momento, gli investigatori stanno raccogliendo testimonianze e analizzando possibili collegamenti con altri episodi di violenza nella zona. Non si esclude che il delitto possa essere legato a dinamiche interne alla criminalità organizzata, ma gli inquirenti mantengono aperte tutte le ipotesi.
San Luca e l’ombra della 'ndrangheta
San Luca è un territorio segnato da una lunga scia di sangue e vendette tra clan. Il nome della cittadina è tristemente noto per la faida di 'ndrangheta che ha insanguinato l’Aspromonte e che ha avuto risonanza anche a livello internazionale, come nel caso della strage di Duisburg nel 2007.
Questo omicidio si inserisce in un contesto delicato, in cui il controllo del territorio e i giochi di potere tra famiglie malavitose continuano a condizionare la vita della comunità. Sarà questo l’ennesimo delitto destinato a rimanere irrisolto o ci sarà giustizia per Antonio Strangio?
Un mistero ancora da svelare
Mentre la comunità di San Luca piange un’altra vittima, gli inquirenti continuano il loro lavoro per dare un volto e un nome ai responsabili di questo omicidio brutale. Restano molti interrogativi aperti: Chi ha ucciso Antonio Strangio e perché?Cosa sapevano i familiari prima del ritrovamento del corpo? È stata una vendetta o un messaggio della criminalità organizzata?
La verità su questo delitto potrebbe celarsi nei legami del passato o nelle dinamiche oscure di un territorio dove la legge del silenzio è ancora troppo forte.