Botulino in Calabria

A seguito dell’aumento dei casi sospetti di intossicazione da tossina botulinica registrati in Calabria nella giornata di ieri, è stata immediatamente attivata la procedura d’emergenza prevista in questi casi. Il protocollo prevede la segnalazione immediata al Centro Antiveleni di Pavia, unico in Italia autorizzato alla gestione del botulismo.

Nessuna Regione o ospedale del Paese, infatti, è abilitato a conservare autonomamente l’antidoto, la cui gestione è esclusiva competenza del Ministero della Salute, che lo detiene in luoghi sicuri e lo distribuisce solo tramite il centro lombardo.

Prime forniture dalla Farmacia Militare di Taranto

Le prime due fiale di siero utilizzate per i pazienti calabresi sono state inviate direttamente dalla Farmacia Militare di Taranto. Tuttavia, con l’aumento dei casi sospetti, si è resa necessaria una fornitura supplementare. Grazie a un coordinamento diretto tra Ospedale Annunziata di Cosenza, Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità, sono state recapitate altre sette fiale di antidoto, da tenere come scorta nella terapia intensiva dell’ospedale.

Missione straordinaria del 118 per rifornire la Calabria

Per garantire una risposta ancora più tempestiva, nella giornata di ieri è stata organizzata una missione straordinaria: la Regione Calabria, tramite Azienda Zero, ha messo a disposizione un velivolo del 118 per raggiungere l’Ospedale San Camillo di Roma, dove il Ministero aveva nel frattempo centralizzato ulteriori fiale per velocizzarne la distribuzione.

Scorta eccezionale a Cosenza

Attualmente, l’Ospedale Annunziata dispone di una scorta di antidoto contro il botulino. Si tratta di una misura eccezionale, adottata in considerazione della gravità e dell’urgenza della situazione, poiché la prassi ordinaria non prevede che le strutture ospedaliere detengano direttamente il farmaco.

La decisione è stata comunicata ufficialmente dal Dipartimento Salute e Welfare della Regione Calabria, che assicura il massimo impegno per fronteggiare l’emergenza e garantire la sicurezza dei pazienti.