Clan del Catanzarese: radicamento locale e alleanze mafiose
Famiglie storiche, faide violente e il tentativo istituzionale di contrastare una ‘ndrangheta ramificata e resiliente

La ‘ndrangheta nel territorio catanzarese vanta una presenza capillare e storicamente consolidata, con almeno duemila affiliati stimati. Le radici del fenomeno risalgono alla fine dell’Ottocento, con prime testimonianze nelle aree di Nicastro (oggi Lamezia Terme) e della città di Catanzaro. Nel corso del tempo, alcune famiglie calabresi hanno agito sotto l’influsso di clan esterni più potenti, ma oggi molte sono titolari di autonomie criminali ben radicate nella regione.
Famiglie attive e aree di influenza
Numerose cosche operano in aree ben definite: a Catanzaro città agiscono le famiglie dei Gaglianesi e degli “Zingari”; a Lamezia Terme diverse alleanze, tra cui i Cannizzaro-Daponte, Torcasio-Cerra-Gualtieri e i Giampà; nel Basso Ionio operano i Gallace di Guardavalle e il gruppo Sia–Procopio–Tripodi di Soverato. Nelle aree interne, la presila, sono attive le ‘ndrine Iozzo–Chiefari, Pane–Iazzolino, Carpino–Scumaci–Bubbo, Catarisano-Abbruzzo–Gualtieri–Cossari a Borgia e Tolone–Catroppa a Vallefiorita.
Faide e conflitti che segnarono la storia recente
La storia criminale del territorio presenta conflitti significativi, come la cosiddetta "fare dei boschi", nata alla fine degli anni ’80 nella fascia montana tra Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria. Vi si affrontarono due schieramenti mafiosi armati, in lotta per il controllo dei territori e delle risorse locali.
Colpi giudiziari e reazione delle istituzioni
Negli ultimi decenni sono state numerose le operazioni antimafia che hanno colpito clan del catanzarese: inchieste come Scolacium hanno portato a richieste di 22 condanne contro cosche operanti a Girifalco, Borgia e Vallefiorita. Blitz coordinati dalla DDA hanno consentito arresti e sequestri di beni milionari, mostrando l’impegno delle istituzioni nella lotta a mafie radicate sul territorio.
Un tessuto criminale resiliente e complesso
Il Catanzarese rappresenta una porzione di ‘ndrangheta tanto frammentata quanto articolata: famiglie operanti autonomamente ma talvolta in alleanza, storie di faide che fanno parte della memoria violenta del territorio e un tessuto imprenditoriale infiltrato. Le azioni dello Stato, pur determinanti, evidenziano la necessità di continuità nel contrasto e nel rafforzamento della legalità.