Il Senato ha votato la fiducia posta dal governo sul dl sicurezza bis con 160 voti favorevoli, 57 voti contrari e 21 astenuti. Il provvedimento ha incassato l'ultimo via libera del Parlamento e con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale sarà legge. FdI come annunciato si è astenuta mentre FI non ha partecipato al voto pur rimanendo in Aula. I presenti sono stati 289, i votanti 238, la maggioranza 109.


Un applauso dei senatori della maggioranza, sia della Lega che del M5s, e pure un selfie del senatore leghista Simone Pillon con alcuni colleghi hanno salutato il voto di fiducia al governo. Qualche voce di protesta si è levata dai banchi del Pd.

"Il decreto Sicurezza bis, più poteri alle forze dell'ordine, più controlli ai confini, più uomini per arrestare mafiosi e camorristi, è legge. Ringrazio voi, gli Italiani e la Beata Vergine Maria". Così su Facebook il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini ha commentato il sì del Senato al dl sicurezza pochi minuti dopo il voto di fiducia.

Sono cinque gli assenti M5S in Senato che non hanno quindi votato la fiducia al dl sicurezza bis: si tratta di Virginia La Mura, Matteo Mantero, Michela Montevecchi, Lello Ciampolillo, Elena Fattori. Assente anche la senatrice cinquestelle Bogo Deledda che ha però problemi di salute. Per la Lega assenti anche Umberto Bossi (sempre per ragioni di salute) e Massimo Candura per motivi personali. Infine, assenti anche i sei senatori a vita.

"Il decreto Salvini è passato, l'Italia è più insicura. Grazie agli schiavi 5 stelle la situazione nelle città e nei quartieri rimarrà la stessa, anzi peggiorerà. Il crimine ringrazia, le persone sono sempre sole e le paure aumentano. Salvini ci campa". Lo scrive in una nota il segretario del Pd Nicola Zingaretti, sottolineando che nel decreto non si parla di lotta alla mafia.

Applausi di scherno e grida "vergogna" si sono levati dai banchi del Pd quando, in Senato, il ministro per i rapporti con il Parlamento, Fraccaro, ha comunicato che il governo avrebbe posto la fiducia. Dalla maggioranza, prima i senatori della Lega e poi quelli del M5S, dopo qualche secondo hanno risposto, a loro volta, con applausi di scherno rivolti ai parlamentari del Pd.

"Oggi bado ai fatti, alla sostanza, del resto dei temi politici parleremo da domani", il vicepremier Matteo Salvini a chi gli chiede se ci saranno conseguenze politiche se i numeri della maggioranza saranno inferiori a quota 161 sulla fiducia al dl sicurezza

"Ancora una volta questo governo umilia il ruolo del Parlamento, ci costringe a ratificare un decreto senza poterlo realmente discutere: testo blindato, emendamenti ignorati, il compito dei senatori si limiterà a timbrare, qualcuno felice e altri meno, il volere dei capi, anzi del Capitano. Un passo alla volta state trasformando il tempio della democrazia in quell'aula sorda e grigia, in quel bivacco di manipoli evocato in un periodo di cui alcuni, anche qui dentro, provano nostalgia". Lo dichiara Pietro Grasso nella discussione sul dl sicurezza bis.

I senatori di Forza Italia al momento del voto di fiducia sul dl sicurezza sfileranno sotto la presidenza dicendo "non partecipo al voto". E' questa la scelta individuata durante la riunione del gruppo a Palazzo Madama, secondo quanto si apprende, e che non fa abbassare il quorum - viene riferito - a differenza di quanto sarebbe accaduto se FI avesse lasciato l'Aula.

Il governo rischia stasera sul decreto sicurezza bis? "Spero di no perché il decreto sicurezza fa bene all'Italia. Ci sono due voti su cui non si scappa: quello sul decreto sicurezza e quello sulla Tav. Lì o ci sono i si o ci sono i no. Non esistono i forse", ho detto il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a margine dell'inaugurazione del nuovo hub ferroviario di Rogoredo a Milano.

Intanto l'Aula del Senato ha respinto le questioni pregiudiziali al decreto legge sicurezza con 217 contrari, 53 favorevoli e 2 astenuti.

"Vi do la mia parola che niente e nessuno mi spaventa e ci spaventa. Andiamo avanti come treni", ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in visita a Nerviano, nel Milanese.

ECCO COSA PREVEDE:


Il provvedimento si compone di 18 articoli: i primi cinque sul soccorso in mare, gli altri modificano il codice penale e in particolare la gestione dell'ordine pubblico durante le manifestazioni di protesta e sportive.

  • PALETTI PER L'ACCESSO DELLE NAVI


Il ministro dell'Interno "può limitare o vietare l'ingresso il transito o la sosta di navi nel mare territoriale" per motivi di sicurezza, quando si pensa che sia stato violato il testo unico sull'immigrazione e sia stato compiuto il reato di "favoreggiamento dell'immigrazione clandestina".

  • MAXI-MULTE A ONG


La sanzione va da 150 mila euro fino a un milione per il comandante della nave "in caso di violazione del divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane". Come sanzione aggiuntiva è previsto anche il sequestro della nave.

  • FONDI PER LA LOTTA AI CLANDESTINI


500 mila euro per il 2019, un milione di euro per il 2020 e un milione e mezzo per il 2021 per il contrasto al reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e per operazioni di polizia sotto copertura.

  • GESTIONE DELL'ORDINE PUBBLICO


Spunta una nuova fattispecie delittuosa per sanzionare chi nel corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico, utilizza - in modo da creare concreto pericolo a persone o cose - razzi, fuochi artificiali, petardi od oggetti simili, nonché facendo ricorso a mazze, bastoni o altri oggetti contundenti o comunque atti ad offendere". Sono previste aggravanti "qualora i reati siano commessi nel corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico".

  • FINO A 800 ASSUNZIONI PER SICUREZZA


Il ministero della Giustizia è autorizzato ad assumere, per il biennio 2019-2020, con contratto di lavoro a tempo determinato di durata annuale, un contingente massimo di ottocento unità di personale amministrativo non dirigenziale" e a stanziare "3.518.433 euro per il 2019 e 24.629.026 euro per il 2020".

  • DASPO RAFFORZATO


Nelle manifestazioni sportive è previsto il Daspo (divieto di accesso) per "coloro che siano denunciati per aver preso parte attiva a episodi di violenza su persone o cose in occasione o a causa di manifestazioni sportive, o che nelle medesime circostanze abbiano incitato, inneggiato o indotto alla violenza"; "coloro che risultino avere tenuto, anche all'estero, sia singolarmente che in gruppo, una condotta finalizzata alla partecipazione attiva a episodi di violenza, di minaccia o di intimidazione"; "coloro che risultino denunciati o condannati, anche con sentenza non definitiva, nel corso dei cinque anni precedenti".

 

F.TE ANSA