La tragica vicenda del piccolo Gabriele ha scosso profondamente non solo la Calabria, ma l’intero Paese. Un episodio che lascia sgomenti e pone l’attenzione su un tema cruciale: la sicurezza dei bambini negli ambienti scolastici e la necessità di maggiori controlli.

Gabriele, come vi abbiamo raccontato in esclusiva, è un bambino di Palmi che è stato lasciato senza supervisione insieme ad altri piccoli per oltre 40 minuti all’asilo. In quel lasso di tempo, ha subito un’aggressione scioccante: un suo compagno di classe gli ha inflitto ben 60 morsi in soli 10 minuti, un atto di una violenza inimmaginabile che ha lasciato segni profondi sul viso e nell’anima del povero piccino.

Una madre coraggiosa che lotta per suo figlio

Dietro questa dolorosa vicenda c’è la determinazione di mamma Laura, una donna che si rifiuta di rimanere in silenzio di fronte all’ingiustizia. Con forza e coraggio, ha deciso di portare la sua battaglia all’attenzione di tutti. Una documentazione approfondita e completa di quanto accaduto quel  2 dicembre 202 1inonda i social della coraggiosa madre, nonché testate giornalistiche - come quella di Calabria News 24 che ha dato voce alla signora - e programmi televisivi nazionali. 

L'orrore subito dal bambino, infatti, è stato raccontato a Mattino 5, a Storie Italiane e sulle piattaforme digitali per darne ampio risalto. L'obiettivo, infatti, è chiedere giustizia per il piccolo che porterà le cicatrici a vita, ma soprattutto per sensibilizzare l’opinione pubblica e spingere le istituzioni ad agire. 

Gabriele preso a morsi
Gabriele preso a morsi

Può la vita di un bambino valere 3mila euro?

Questa non è solo la battaglia di Laura e Gabriele, ma di tutti noi. Ciò che più fa rabbia è la macchina giudiziaria che ha derubricato il caso del piccolo per “mancanza di prove”. Le lesioni di Gabriele, infatti, sono state definite come lievissime. Non solo: a mamma Laura è stata riconosciuto un “mero” rimborso pecuniario di 3 mila; una sorta di contentino a fronte di un dramma che ha marchiato - in tutti i sensi - la vita della piccola vittima e di tutta la sua famiglia.

I soldi non fanno la felicità, si dice. In questo caso, non fanno neanche giustizia. La famiglia di Gabriele farà ricorso in appello ma non per ottenere una cifra più alta, ma per amore della verità e di quella giustizia che, ormai da troppo tempo, è stata loro negata. Può la vita e il futuro di un bambino martoriato valere pochi mila euro? Ai posteri, e ai giudici, l'ardua sentenza. Laura non è sola, e insieme possiamo fare la differenza. Uniti per Gabriele, uniti per la giustizia.