Fse, in Calabria solo l'1% consulta il Fascicolo Sanitario Elettronico
Lo rivela un'analisi condotta da Fondazione Gimbe che evidenzia un bassissimo livello di adesione
La Calabria si colloca all'ultimo posto
L'analisi condotta dalla Fondazione Gimbe evidenzia dati preoccupanti sullo stato del Fascicolo sanitario elettronico regionale (Fse) in Calabria. Attualmente, nella regione sono disponibili 13 tipologie documentali su 16, pari all'81% del totale, una percentuale leggermente superiore alla media nazionale del 79%. Tuttavia, la Calabria si colloca all'ultimo posto, insieme all'Abruzzo, per la percentuale di servizi disponibili, ferma all'8%.
Uno dei dati più critici riguarda il consenso alla consultazione del Fascicolo da parte dei cittadini. Al 31 agosto 2024, solo l'1% degli utenti calabresi ha autorizzato l'accesso ai propri documenti sanitari, una cifra che pone la regione in fondo alla classifica nazionale, insieme ad Abruzzo, Campania e Molise, ben lontana dalla media italiana del 41%. Questo basso livello di adesione rappresenta un ostacolo significativo per l'efficacia dello strumento, concepito per facilitare l'accesso ai servizi sanitari da parte di medici e operatori.
Basso livello di adesione
L'utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico è altrettanto scarso. Tra giugno e agosto 2024, solo il 2% dei cittadini calabresi ha usato il Fse nei 90 giorni precedenti alla rilevazione, a fronte di una media nazionale del 18%. In contrasto, il 94% dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta ha compiuto almeno un'operazione sul Fascicolo nello stesso periodo, dimostrando una maggiore familiarità con il sistema da parte di questa categoria. Tuttavia, il coinvolgimento dei medici specialisti è decisamente insufficiente: solo il 25% di essi, nelle aziende sanitarie calabresi, risulta abilitato all'uso del Fse, rispetto a una media nazionale del 76%.
Questi dati mettono in luce l'urgenza di interventi mirati per promuovere l'utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico in Calabria, sia tra i cittadini sia tra i professionisti sanitari. Migliorare l’accesso e la consapevolezza sullo strumento potrebbe rappresentare un passo significativo verso l’ottimizzazione dei servizi sanitari regionali.
Fse, in Calabria solo l'1% lo consulta