Firmato a Roma il Protocollo di Intesa tra Legacoop Produzione e Servizi e l’Associazione Don Vincenzo Matrangolo E.T.S. per favorire l’inclusione lavorativa dei migranti
L’obiettivo finale è l’inserimento dei migranti nelle cooperative associate a Legacoop Produzione e Servizi
Costruire un collegamento stabile, funzionale e strutturato tra il mondo dell’accoglienza e il sistema cooperativo, promuovendo percorsi di inclusione socio-lavorativa per le persone migranti e rispondendo al tempo stesso alle esigenze occupazionali delle imprese cooperative: è questo l’obiettivo centrale del Protocollo di Intesa firmato oggi a Roma, presso la sede di Legacoop Produzione e Servizi, tra l’organizzazione cooperativa nazionale e l’Associazione Don Vincenzo Matrangolo E.T.S.
L’Associazione, attiva all’interno della rete SAI – Sistema di Accoglienza e Integrazione, opera con sede ad Acquaformosa (Cosenza) e segue progetti dedicati all’accoglienza e all’integrazione dei migranti nell’area dell’Alto Ionio e della provincia di Cosenza.
Una collaborazione per valorizzare competenze e favorire l’inserimento lavorativo
Il Protocollo definisce una cornice operativa finalizzata a individuare, valorizzare e accompagnare competenze e capacità dei beneficiari dei progetti di accoglienza, attraverso percorsi di orientamento, formazione, preparazione al lavoro e avvicinamento alle realtà produttive. L’obiettivo finale è l’inserimento dei migranti nelle cooperative associate a Legacoop Produzione e Servizi.
Parallelamente, l’accordo mette a disposizione delle cooperative un canale stabile, trasparente e strutturato di selezione e reperimento del personale, in settori strategici come trasporti, logistica, pulizie, servizi ambientali, costruzioni, impianti, industria, ristorazione, vigilanza privata, beni culturali e ICT.
Matching più efficiente tra domanda e offerta di lavoro
La nuova sinergia punta a rendere più efficace l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, prevedendo anche un monitoraggio congiunto e periodico dei percorsi avviati. Tra le attività programmate rientra anche l’attivazione di percorsi formativi costruiti sui fabbisogni specifici dei diversi settori cooperativi: dall’alfabetizzazione professionale, alla sicurezza, fino alla formazione tecnica avanzata.
L’obiettivo è garantire inserimenti lavorativi sostenibili, monitorati e coerenti con le necessità del mercato del lavoro cooperativo.
Un modello di welfare generativo basato su accoglienza, legalità e integrazione
L’accordo nasce anche per sostenere l’integrazione sociale, economica e culturale dei migranti, favorendo percorsi di autonomia, partecipazione e superamento delle barriere sociali. Il modello proposto punta sulla collaborazione tra sistemi diversi, con l’ambizione di costruire un welfare generativo capace di valorizzare talenti e risorse umane.
Le dichiarazioni dei firmatari
Andrea Laguardia, vicepresidente di Legacoop Produzione e Servizi, ha evidenziato come la collaborazione sia frutto di un confronto avviato in occasione dell’Assemblea annuale dell’organizzazione, tenutasi lo scorso ottobre in Calabria.
«Certezze giuridiche e reali opportunità lavorative sono i pilastri dell’integrazione. Le cooperative – ha sottolineato – faticano da anni a reperire personale in determinati ruoli e, considerando il calo demografico, è indispensabile guardare con lungimiranza a soluzioni concrete e strutturate, anche attraverso politiche migratorie responsabili. Questo progetto offre una risposta immediata e coerente con i valori della cooperazione, che nasce per dare dignità alle persone attraverso il lavoro».
Lidia Vicchio, vicepresidente dell’Associazione Don Vincenzo Matrangolo E.T.S., ha rimarcato come l’intesa si inserisca nel contesto del nuovo Patto Europeo su Migrazione e Asilo, in vigore dal 2026.
«L’inserimento lavorativo dei cittadini di Paesi terzi – ha dichiarato – è una componente fondamentale del modello europeo di integrazione. Lavoro, formazione e riconoscimento delle competenze non sono un “dopo” dell’asilo, ma il cuore di un sistema che vuole trasformare la gestione in progettualità. Questo Protocollo unisce due prospettive: offrire percorsi chiari di inserimento alle persone accolte e fornire alle cooperative energie e talenti di cui c’è grande necessità. Il futuro delle politiche migratorie si giocherà sulla capacità di tenere insieme accoglienza, legalità e inclusione».