Il 19 novembre scorso, M.R. ha tentato una rapina all’ufficio postale di Amantea, un’azione tanto audace quanto maldestro il piano. Equipaggiato con una pistola scacciacani, priva di munizioni e persino di caricatore, e indossando una mascherina chirurgica per celare parzialmente il volto, l’uomo si è introdotto nell’edificio.

La tentata rapina alle Poste

Giunto sul posto, ha puntato l’arma contro la direttrice dell’ufficio, intimandole di recarsi alla cassa e consegnargli il denaro. Tuttavia, il tentativo è stato rapidamente sventato grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri. Alla vista delle forze dell’ordine, M.R. ha abbandonato i suoi propositi, consegnando l’arma che, in seguito, si è rivelata del tutto innocua.

Arresti domiciliari e braccialetto elettronico

Arrestato sul posto, è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Paola, in seguito alla richiesta di applicazione della misura cautelare avanzata dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Paola. Tuttavia, durante l’udienza di convalida, il gip di Paola ha accolto parzialmente le richieste della difesa – rappresentata dagli avvocati Antonio Quintieri e Natale Occhiuto – sostituendo la custodia cautelare in carcere con gli arresti domiciliari nel comune di Mendicino, con l’applicazione del braccialetto elettronico.

A breve l'udienza preliminare

Poco prima delle festività natalizie, i difensori di M.R. hanno presentato un’istanza per consentire all’imputato di trasferirsi nuovamente nel proprio comune di residenza, ad Amantea, luogo del tentativo di rapina. La richiesta è stata accolta dal gip, consentendo a M.R. di trascorrere i domiciliari nella propria abitazione.

L’imputato è ora in attesa dell’udienza preliminare, fissata per il 23 gennaio 2025, dove sarà giudicato dinanzi al gup di Paola con rito abbreviato. Dovrà rispondere dell’accusa di tentata rapina aggravata dall’uso di un’arma, un reato che, pur non avendo causato danni fisici, resta di notevole gravità. (f.b.)