Cosenza, il sindaco Franz Caruso: “Cristian sta bene, bentornato tra noi”
Dopo la brutale aggressione dei giorni scorsi, il clochard è stato dimesso dall'ospedale
Dopo giorni di apprensione e solidarietà diffusa, Cristian, il clochard aggredito brutalmente da ignoti e ricoverato in ospedale, è finalmente tornato a vivere le strade di Cosenza. L’uomo, molto conosciuto e amato in città per la sua gentilezza e la presenza discreta, è stato dimesso e ha ripreso la sua quotidianità accanto al suo inseparabile amico a quattro zampe.
A comunicarlo è stato il sindaco Franz Caruso, che questa mattina ha voluto incontrarlo di persona, testimoniando la vicinanza dell’intera comunità. “Cristian oggi sta bene – ha dichiarato il primo cittadino –. È stato dimesso dall’ospedale e, insieme al suo amico a quattro zampe, è tornato a vivere la città. L’ho incontrato questa mattina e l’ho trovato sereno.”
Le parole del sindaco e la solidarietà dei cittadini
L’aggressione subita da Cristian aveva profondamente scosso la città, generando un’ondata di affetto e indignazione. “La brutale aggressione che ha subito – ha ricordato Caruso – è ormai un triste ricordo, che mi auguro possa dissolversi del tutto, lasciando spazio all’abbraccio dei tanti cosentini che, come me, sono affezionati alla sua figura tranquilla, semplice e profondamente autentica.”
Le parole del sindaco riflettono il sentimento di una città intera che, nei giorni scorsi, aveva espresso solidarietà al clochard, simbolo di umanità e dignità, con messaggi e gesti di vicinanza.
“Bentornato tra noi, Cristian”
L’incontro tra il sindaco e Cristian segna idealmente la chiusura di una vicenda che aveva ferito la sensibilità collettiva. “Bentornato tra noi, Cristian!”, ha scritto Caruso nel suo messaggio pubblico, sottolineando l’importanza di una comunità che non lascia indietro nessuno.
L’episodio, pur nella sua gravità, ha rinnovato in molti cittadini il desiderio di solidarietà e attenzione verso chi vive in condizioni di fragilità. Cristian torna così a essere parte della vita quotidiana di Cosenza, accompagnato dall’affetto sincero di chi lo ha sempre considerato un volto familiare, simbolo di umiltà e di resistenza silenziosa.