Il mango calabrese, il tropico che sboccia nel Mediterraneo
Coltivazione innovativa e biologica nelle terre di Calabria: un frutto esotico che ha trovato casa tra Capo Vaticano e le serre della regione

Negli ultimi anni, anche la Calabria ha iniziato a produrre mango con successo, dove le temperature miti e le piogge estive permettono di coltivare varietà come la Kensington Pride. Il clima favorevole e l’adozione di filiere a basso impatto hanno favorito lo sviluppo di un mango dal gusto dolce, polpa succosa e fibre ridotte.
Produzioni biologiche e a km 0
Aziende locali come Worth Production, attive tra Capo Vaticano e Tropea, coltivano mango 100 % biologici, a chilometro zero. La raccolta manuale e la spedizione rapida garantiscono un prodotto fresco, naturale e privo di trattamenti chimici, ideale per chi cerca qualità premium nel rispetto dell’ambiente.
L’agricoltura che cambia
La crescente diffusione della coltivazione di mango, insieme a quella di avocado, annona e lime, è il segnale di un’agricoltura calabrese che si rinnova. I cambiamenti climatici stanno spingendo gli agricoltori verso produzioni subtropicali, con oltre 1 200 ettari in tutta Italia dedicati al mango, una quantità in netto aumento rispetto al passato.
Versatilità in cucina
Il mango calabrese sta conquistando anche le cucine locali: oltre al consumo fresco, viene utilizzato in gelati, sorbetti e dessert gourmet, ma riesce a impreziosire anche piatti salati, insalate e bevande estive. Il suo sapore dolce‑acidulo e l’aroma intenso lo rendono un ingrediente versatile e raffinato.
Sfide e potenzialità future
Nonostante il successo, la coltivazione del mango in Calabria resta una scommessa agricola. Richiede cura nella protezione dagli eventi estremi e nella gestione dei frutti delicati. Tuttavia, la crescente domanda, unita alla valorizzazione del km 0, offre ottime prospettive per un prodotto che unisce curiosità esotica e identità locale.