’Ndrangheta e camorra: alleanze criminali tra il Sud Italia
Dalla cocaina alle scommesse, passando per vendette e doppie affiliazioni

I rapporti tra ‘ndrangheta e camorra affondano le radici negli anni ’70. In quel periodo, per esempio, il boss calabrese Paolo De Stefano chiese e ottenne la morte del reggino Mico Tripodo, reclutando l’appoggio del camorrista Raffaele Cutolo, leader della Nuova camorra Organizzata. Esistono casi di doppie affiliazioni: Antonio Schettini era affiliato alla camorra ma in contatto con la famiglia Flachi della ‘ndrangheta, mentre Franco Coco Trovato era legato al clan Alfieri campano e ai calabresi. Questo intreccio ha segnato violente vendette e spartizioni criminali, sconvolgendo equilibri tra clan e generando omicidi politici e di sangue.
Collaborazioni nel traffico illecito
Dagli anni ’90 in poi, emergono legami consolidati tra camorra e ‘ndrangheta nel traffico internazionale di stupefacenti. Traffici di droga organizzati tra le famiglie camorristiche di Mondragone, come i La Torre, e le ‘ndrine calabresi di Platì furono smantellati nell’operazione Tamanaco: 700 kg di cocaina sequestrati al porto di Livorno.
Sempre a Roma, nel 2016, fu scoperta una rete criminale che vedeva la collaborazione tra il clan Casamonica (legato alla Camorra) e affiliati della ‘ndrangheta, con sequestri per oltre 25 milioni di euro.
Nel 2018, l’operazione Galassia fece emergere affari comuni tra clan dei Pesce-Bellocco, Tegano (’ndrangheta), e clan camorristici attivi nelle scommesse online, con rete estesa e affari milionari.
Alleanze operative: droga, scommesse e oltre
Rapporti strumentali tra le due organizzazioni sono frequenti e basati su affari concreti: traffico di stupefacenti, gestione del gioco d’azzardo (online e fisico), riciclaggio, trasferimenti internazionali della cocaina.
Se la ‘ndrangheta domina il traffico di droga verso l’Europa, la camorra garantisce canali logistici e infiltrazioni locali. Uno scenario criminale unitario e pragmatica convivenza tra mafie.