Una catasta di scatoloni abbandonata nel magazzino di una scuola pubblica: questa è la sorte dei rifornimenti di mascherine chirurgiche destinate gratuitamente agli studenti.


A seguito di una segnalazione pervenuta tramite delle immagine (vd. foto) di un magazzino di una scuola nel cosentino, stracolmo di forniture di mascherine inutilizzate, è giusto chiedersi come mai un servizio che dovrebbe essere a favore dei cittadini, venga totalmente ignorato.

Nuove e ancora imbustate, questi dispositivi di sicurezza, obbligatori nelle scuole, costituiscono un’importante spesa per le casse pubbliche: basti considerare che, all’interno della sola fornitura segnalata, erano state lasciate inutilizzate circa 70mila mascherine.



Il motivo per cui queste non vengano distribuite, secondo quanto testimoniano gli studenti, è perché le mascherine fornite dalla struttura commissariale sarebbero “scomode” e non adatte alle lunghe ore da trascorrere in aula. Secondo quanto affermano i genitori dei più piccoli, il materiale utilizzato per il confezionamento di queste è di “scarsa qualità” e non adatto al viso di un bambino, con una conformazione più piccola che necessita di misure diverse.

In un momento di crisi e di difficoltà causato dalla pandemia da Covid-19, soprattutto nelle scuole, si vuole far luce su come sia possibile ridurre gli sprechi e ottimizzare le risorse a disposizione nel bene comune: questo è l’appello che genitori e studenti lanciano, nella speranza di un utilizzo più mirato degli investimenti pubblici destinati all’istruzione.