Concorso alla Fondazione Mediterranea Terina, dubbi sui criteri di valutazione
Criticità sollevate su punteggi e riserve: il rischio di penalizzare i candidati esterni con titoli ed esperienze rilevanti

Un concorso legato alla Fondazione Mediterranea Terina Onlus sta sollevando perplessità a causa dei criteri di valutazione adottati. In particolare, i punteggi previsti sembrano favorire in maniera significativa il personale proveniente dalla stessa Fondazione. La Legge Regionale della Calabria n. 31 del 7 agosto 2024, infatti, assegna 10 punti automatici a chi ha lavorato presso la struttura. Ma non solo: ulteriori 15 punti sono previsti per chi abbia prestato servizio per almeno cinque anni, con un meccanismo di 3 punti per ogni anno di lavoro. In sostanza, un candidato interno parte con un vantaggio di almeno 25 punti complessivi, determinante ai fini della selezione.
Le criticità evidenziate
Secondo alcune segnalazioni, questo sistema rischia di premiare l’appartenenza a una specifica struttura a scapito del merito e delle competenze. Professionisti con titoli accademici e curricula più articolati potrebbero essere scartati a priori, trovandosi in svantaggio rispetto a candidati legati alla Fondazione. Una situazione che, pur trovando copertura normativa nella Legge Regionale n. 31/2024 (art. 21, comma 3) e nel D.Lgs. 175/2016 (art. 19), viene percepita come sproporzionata e lesiva dei principi di trasparenza e imparzialità che dovrebbero caratterizzare un concorso pubblico.
Il nodo politico e istituzionale
Il concorso probabilmente (il condizionale è assolutamente d'obbligo), vede l’impegno della dottoressa Maria Antonella Cauteruccio, attuale commissaria della Fondazione (rinominata), e dirigente regionale. Una circostanza che, secondo chi contesta le modalità di selezione, potrebbe configurare un potenziale conflitto di interessi. Inoltre, il rischio denunciato è che l’iniziativa finisca per essere percepita come destinata a un bacino elettorale specifico, con effetti distorsivi sulla parità di accesso.
Appello a trasparenza e merito
Pur riconoscendo la legittimità delle riserve di posti se previste dalla normativa, i candidati che sollevano la questione chiedono maggiore attenzione al principio di merito e a una valutazione equilibrata dei titoli. L’appello è a garantire che concorsi di questo tipo non diventino strumenti di esclusione, ma occasioni reali per valorizzare le competenze e dare pari opportunità a tutti i partecipanti.