Rocco Morabito: il "Re della cocaina di Milano" tra latitanza e giustizia
Da Africo al vertice del narcotraffico: la vita di Rocco Morabito tra fuga, arresti ed estradizione

Rocco Morabito nasce ad Africo (Locride) il 13 ottobre 1966, figlio di Domenico Morabito e Carmela Modaffari, e appartenente alla potente famiglia mafiosa dei Morabito. Il suo soprannome, “’u Tamunga”, deriva dal suo possesso di un fuoristrada Munga, che divenne un simbolo distintivo della sua figura nel mondo criminale.
Il traffico internazionale di cocaina
Nei primi anni '90 Morabito fu coinvolto in un traffico massiccio di cocaina, con oltre 600 kg provenienti dal Sud America diretti in Italia. Questo portò alla sua condanna a 30 anni di reclusione a seguito dell’operazione nota come "Fortaleza".
La lunga latitanza e la prima cattura
Ricercato ufficialmente dal 1995, Morabito visse per oltre vent’anni in Sud America sotto false identità, incluso il Brasile e l’Uruguay. Fu arrestato a Montevideo il 4 settembre 2017, cessando una delle latitanze più estese d’Europa, durata ben 23 anni.
Fuga dal carcere uruguayano e seconda cattura
Dopo l'arresto, Morabito evase dal carcere in Uruguay nel giugno 2019, dimostrando grande capacità di manovra e reti di protezione. Tuttavia, l’operazione internazionale congiunta tra autorità di diversi paesi lo portò nuovamente agli arresti in Brasile, il 24 maggio 2021.
L’estradizione e il ritorno in Italia
Nel luglio 2022, Morabito fu ufficialmente estradato dal Brasile e atterrò in Italia, precisamente presso l’aeroporto di Ciampino, per scontare la condanna. La sua estradizione fu una diretta conseguenza della cooperazione internazionale nel contrasto alla criminalità organizzata.
La sua eredità nella criminalità organizzata
Morabito era considerato non solo un trafficante di droga di portata internazionale, ma anche un mediatore tra clan della ‘Ndrangheta, capace di gestire affari e tensioni interne, contribuendo al rafforzamento dei legami con fornitori sudamericani. La sua figura rappresenta la trasformazione della ‘Ndrangheta in un’organizzazione globale ben ancorata nei sistemi economico-finanziari.