La necessità di un nuovo ospedale a Cosenza è emersa già nei primi anni '80, quando fu avviato l'esproprio di 120 ettari nel comune di Mendicino per la realizzazione di un nosocomio regionale. Tuttavia, nonostante l'entusiasmo iniziale, il progetto non si concretizzò mai, lasciando il territorio senza una struttura moderna adeguata alle esigenze sanitarie.

Il progetto di Vaglio Lise e le successive controversie

Nel corso degli anni, l'idea di costruire il nuovo ospedale si spostò su diverse località, tra cui Vaglio Lise, un'area ritenuta strategica per la sua posizione baricentrica e la vicinanza alla stazione ferroviaria. Nel 2017, la Regione Calabria presentò uno studio di fattibilità che individuava Vaglio Lise come sede ideale per il nuovo ospedale da 705 posti letto. Tuttavia, nel 2022, nuove valutazioni tecniche sollevarono preoccupazioni riguardo alla pericolosità idraulica dell'area, portando a riconsiderare la scelta del sito.

La scelta di Arcavacata e le tensioni istituzionali

Nel 2025, la Regione Calabria, basandosi su un nuovo Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (DocFap), ha individuato l'area di Arcavacata, nel comune di Rende, come la sede più idonea per il nuovo ospedale. Questa decisione ha suscitato tensioni con il Comune di Cosenza, che aveva precedentemente approvato una delibera per la realizzazione dell'ospedale a Vaglio Lise. Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ha espresso preoccupazione per la perdita di un'importante infrastruttura sanitaria all'interno del capoluogo, mentre il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha sottolineato la necessità di superare le divisioni territoriali per garantire un servizio sanitario efficiente.

Prospettive future e impegni istituzionali

Nonostante le controversie, la Regione Calabria ha annunciato l'intenzione di avviare i lavori per il nuovo ospedale entro il 2025, con l'obiettivo di completare la struttura entro tre anni. Il progetto prevede la costruzione di un ospedale di secondo livello (Dea II) con 705 posti letto, dotato di tecnologie all'avanguardia e integrato con l'Università della Calabria. Resta da vedere se questa volta il progetto riuscirà a superare gli ostacoli che hanno impedito la realizzazione delle precedenti iniziative.