Ilaria Mirabelli
Ilaria Mirabelli

La Procura di Cosenza ha chiesto il rinvio a giudizio per Mario Molinari, 45 anni, accusato di omicidio stradale in relazione alla morte di Ilaria Mirabelli, deceduta il 25 agosto 2024 in un drammatico incidente lungo la strada provinciale che collega Aprigliano a Lorica.

La richiesta, firmata dai pubblici ministeri Donatella Donato e Mariangela Farro, è ora al vaglio dell’ufficio gip-gup del tribunale di Cosenza, recentemente affidato al magistrato Giusy Ferrucci.

Le accuse: guida alterata e perdita di controllo

Secondo la ricostruzione fornita dalla Procura, sarebbe stato Molinari, in stato di alterazione da alcol e cocaina, a causare il ribaltamento della Volkswagen Up su cui viaggiava con la Mirabelli. A pesare sulla dinamica anche l’eccessiva velocità e la mancanza di controllo del mezzo, elementi indicati come determinanti nel causare lo schianto mortale.

L’impianto accusatorio si fonda su una perizia tecnica disposta d’ufficio, che avrebbe confermato la presenza di Molinari alla guida al momento dell’impatto. Ma sul punto la difesa del 45enne propone una lettura radicalmente diversa.

Due perizie, due verità

Al centro dell’inchiesta – e del possibile futuro processo – resta un nodo cruciale e irrisolto: chi era realmente al volante dell’auto nel momento in cui si è verificato l’incidente?

La perizia della Procura attribuisce la responsabilità a Molinari, ma una consulenza tecnica prodotta dalla difesa fornisce una versione opposta, alimentando un’incertezza probatoria destinata a diventare centrale in aula, qualora si giunga all'apertura del dibattimento.

La parola al giudice

Sarà ora compito del giudice per l’udienza preliminare valutare gli elementi raccolti in fase istruttoria e decidere se esistano i presupposti per aprire un processo penale nei confronti dell’imputato.

Intanto, la famiglia della vittima – molto conosciuta nella comunità – attende con apprensione l’avvio dell’iter giudiziario, che dovrà fare chiarezza su una vicenda dolorosa e ancora segnata da troppi interrogativi.