“Una nuova storia, ispirata da storie passate da preservare”: è cosi che i quattro giovani calabresi Antonio Centorrino, Vincenzo Fratea, Gabriel Gabriele e Marco Macrì descrivono l’importante progetto che stanno portando avanti con la fondazione di Aliva, azienda che realizza complementi d’arredo utilizzando legno di ulivo proveniente esclusivamente dalla potatura di alberi secolari.


Nessun albero viene così abbattuto e la potatura si effettua solo se necessaria alla pianta, preservando la sacralità di questi alberi che – da sempre – descrivono la morfologia del territorio calabrese.


“Con Aliva vogliamo dare continuità alla vita degli ulivi, in una forma diversa – affermano i fondatori - Da calabresi abbiamo sempre vissuto circondati da alberi di ulivo, la loro presenza è costante in quasi ogni scorcio della nostra regione, quindi sono “coreografia” nelle nostre vite. Hanno assistito silenti a tantissimi eventi della storia di questi territori ma anche a quelle nostre, personali, e continueranno a farlo con tutti quelli che ci seguiranno. Spesso però sono visti solo come “produttori di olive” quando, invece, sono soprattutto patrimonio naturalistico e storico da conoscere, rispettare e difendere – continuano - La potatura è una delle operazioni che, se ben fatta, serve ad aiutare l’albero a crescere meglio, ma la parti recise di questi “monumenti” il più delle volte finiscono per diventare legna da ardere. Con Aliva vogliamo dare continuità alla loro vita, in una forma diversa, che gli consenta anche di portare la loro storia in altri luoghi, che con le radici affondate nel terreno non avrebbero mai potuto raggiungere”


La caratteristica principale dei prodotti realizzati da Aliva è che ognuno è riconducibile alla pianta madre, legandola al proprio territorio (Milone, Demetra, Castore & Polluce, Dinami, Amendolara) numerando ogni creazione, che viene certificata con i dettagli dell’ulivo che ha donato i propri rami.
Aliva costituisce – in primis - un progetto ambientale per sensibilizzare sulle minacce alla salute degli ulivi. Parte dei profitti – infatti - saranno destinati a corsi di formazione gratuiti (per contadini ed aziende agricole) per la sensibilizzazione dei territori interessati rispetto a tutte le minacce per la salute degli ulivi.