La Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale per la Calabria con sede a Catanzaro, ha condannato un dirigente dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza al risarcimento di un danno erariale pari a un milione di euro. La sentenza è arrivata al termine di un’indagine articolata, coordinata dal Procuratore Regionale Romeo Ermenegildo Palma e dal Vice Procuratore Generale Giovanni Di Pietro, con il supporto operativo della Guardia di Finanza di Castrovillari. L’attività investigativa si è concentrata sulle procedure di approvvigionamento di gas medicali da parte della struttura sanitaria, mettendo in luce gravi irregolarità amministrative.

Una gara mai bandita e costi gonfiati per dieci anni

L’indagine ha rilevato che il dirigente, in ragione del suo ruolo, avrebbe omesso di avviare gli atti amministrativi necessari per indire una nuova gara d’appalto per la fornitura di gas medicinali puri. In assenza di un nuovo affidamento, la fornitura è continuata attraverso la società già appaltatrice, il cui contratto risultava scaduto e mai aggiornato da oltre un decennio. Questo ha portato a un prezzo di acquisto dei gas significativamente superiore rispetto a quello praticato in altre strutture ospedaliere della stessa provincia, con un impatto diretto sulle finanze pubbliche.

Impegno costante per la tutela delle risorse pubbliche

La Procura Regionale della Corte dei Conti, dopo aver esaminato le risultanze fornite dalla Guardia di Finanza, ha notificato al dirigente l’atto di citazione nel 2024, ritenendo sussistenti gli elementi per configurare la responsabilità amministrativo-contabile. Nei giorni scorsi, la Corte ha confermato l’impianto accusatorio, emettendo una sentenza che obbliga il dirigente al risarcimento del danno provocato all’ente pubblico. L’operazione conferma l’impegno congiunto delle istituzioni nel contrasto all’illegalità economica e nella difesa delle risorse pubbliche, con l’obiettivo di ripristinare correttezza amministrativa e tutela dell’interesse collettivo.