Il pecorino calabrese, simbolo di una terra che vive di pascoli e tradizione
Dalla Sila all’Aspromonte cresce una filiera che unisce piccoli allevatori, qualità artigianale e sostenibilità, raccontando l’anima più autentica della Calabria rurale
Il pecorino calabrese non è solo un formaggio, ma un racconto di territori, saperi antichi e mani esperte che tramandano la cultura della pastorizia da generazioni. Dai pascoli della Sila alle pendici dell’Aspromonte, fino alle aree collinari del Marchesato e del Reggino, la produzione di questo formaggio continua a rappresentare uno dei simboli più forti dell’identità rurale della regione. Ottenuto da latte ovino locale, spesso lavorato a crudo e stagionato naturalmente, il pecorino calabrese è apprezzato per la sua complessità aromatica, che varia a seconda del clima, dei pascoli e delle tecniche di lavorazione.
Dalla tradizione all’innovazione le sfide della filiera
La produzione di pecorino in Calabria coinvolge oggi centinaia di piccoli allevatori e caseifici artigianali che, pur mantenendo i metodi tradizionali, si confrontano con nuove esigenze di mercato e di qualità. Molte aziende hanno scelto di puntare sulla filiera corta, sull’alimentazione naturale degli ovini e sulla valorizzazione delle razze autoctone, come la Gentile di Puglia e la Comisana, che offrono un latte particolarmente ricco di aromi. Allo stesso tempo, cresce l’interesse per la tracciabilità e per i marchi di qualità: diverse produzioni locali sono oggi riconosciute tra le eccellenze agroalimentari calabresi, sostenute da consorzi e associazioni di tutela.
Un’economia che unisce territorio e sostenibilità
Il rilancio del pecorino calabrese non è solo una questione gastronomica, ma anche economica e ambientale. La pastorizia rappresenta una risorsa fondamentale per le aree interne, contribuendo al presidio del territorio e alla salvaguardia dei paesaggi rurali. In molti comuni montani, la produzione del pecorino ha favorito il turismo esperienziale e la nascita di percorsi enogastronomici legati ai sapori autentici della Calabria.
Il futuro di questo formaggio dipende dalla capacità di coniugare sostenibilità, innovazione e identità. Perché, come ricordano molti pastori silani, “il pecorino non si fa solo con il latte, ma con la pazienza, il vento e il profumo dell’erba buona”. In quelle forme stagionate, infatti, c’è tutta l’anima di una Calabria che continua a resistere, trasformando la tradizione in un’occasione di rinascita.