Funaro: “Il centrosinistra calabrese deve cambiare rotta. Basta scelte improvvisate”
La candidata di Alleanza Verdi Sinistra al consiglio regionale ringrazia gli elettori e lancia un appello ai vertici nazionali

«Voglio innanzitutto ringraziare tutte le elettrici e gli elettori che hanno sostenuto la mia candidatura, la lista di Alleanza Verdi Sinistra e Pasquale Tridico, che si è speso con passione e dedizione sui territori come candidato presidente della coalizione di centrosinistra. A lui va tutta la mia gratitudine e stima». Con queste parole, Maria Pia Funaro, candidata di Alleanza Verdi Sinistra al Consiglio regionale della Calabria, ha commentato l’esito delle elezioni regionali del 5 e 6 ottobre, sottolineando il valore umano e politico della campagna elettorale appena conclusa.
Critica al modello politico attuale
Funaro ha offerto un’analisi lucida della situazione del centrosinistra calabrese, mettendo in luce un problema strutturale che si ripete da tre tornate elettorali consecutive. «Nelle ultime tre elezioni regionali il centrosinistra calabrese ha presentato candidati presidenti individuati in extremis, che hanno accettato con senso di responsabilità una sfida difficile. Il problema non sono i nomi, ma il sistema di selezione improvvisato che li penalizza strutturalmente. Tre sconfitte con dinamiche identiche impongono una domanda: possiamo permetterci di ripetere questo schema? La risposta è no».
Per Funaro è necessario un cambio radicale nel modo di fare politica, superando le scelte dell’ultimo minuto, i litigi interni e la mancanza di programmazione. L’invito è a lavorare da subito per le prossime tornate elettorali, ascoltando i territori e costruendo una presenza radicata e continua.
Verso le prossime sfide elettorali
Il prossimo anno sarà cruciale: si voterà in comuni strategici come Reggio Calabria e Crotone, a cui seguiranno Cosenza e Catanzaro, oltre alle elezioni politiche. Per Funaro, è fondamentale arrivare preparati, coinvolgendo cittadini e comunità locali. «Quella che una volta avremmo chiamato la base ha bisogno di porte aperte e dialogo per dare idee, passione, progetti e voti nei territori», ha sottolineato, evidenziando la necessità di un lavoro politico paziente e capillare.
Risultato personale e autocritica politica
Funaro ha espresso soddisfazione per il proprio risultato personale, che conferma il consenso già ottenuto alle elezioni comunali di Cosenza del 2021 e alle europee dello scorso anno. Tuttavia, non nasconde la delusione per l’esito complessivo della coalizione. «Non sono soddisfatta della sconfitta, per come è maturata e per i limiti mostrati dal nostro partito e dalla lista Alleanza Verdi Sinistra», ha dichiarato.
L’autocritica è diretta: la candidata riconosce che non si è riusciti a intercettare il voto in molti territori, soprattutto nella Circoscrizione Nord, dove scelte strategiche errate hanno portato all’irrilevanza. Inoltre, non si è riusciti a trasformare in consenso elettorale la partecipazione entusiasta dei giovani mobilitati nei giorni precedenti al voto.
Il ruolo della provincia di Cosenza e la richiesta ai vertici nazionali
Funaro ha evidenziato che la provincia di Cosenza è stata il territorio dove la sfida si è giocata più apertamente, grazie al sostegno all’intera coalizione e alla candidatura di Pasquale Tridico. Tuttavia, in altre aree della regione l’entusiasmo manifestato in campagna elettorale non si è tradotto in risultati concreti. Per questo motivo, ha lanciato un appello ai segretari nazionali Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, chiedendo di guidare un cambiamento reale: «Serve una visione strategica, la Calabria deve diventare l’officina in cui far nascere o rinascere una coalizione ampia, radicata e propositiva».
Coraggio e cambiamento per costruire una nuova speranza
Nel suo intervento, Funaro ha evocato il coraggio di chi, come gli attivisti della Sumud Flotilla, ha agito nonostante le difficoltà, invitando la coalizione a impegnarsi con la stessa determinazione sui territori. «Bisogna spendersi per chi ha davvero bisogno, per i piccoli centri che stanno sparendo, per chi non può pronunciare la parola salute, per un territorio delicato e abbandonato, per chi ancora ci vuole credere».
La sua conclusione è un appello forte: «Sta a noi costruire questa nuova speranza e mostrare la luce in fondo al tunnel. Ma per farlo bisogna cambiare tutto. Non possiamo più regalare il Paese alla destra, perché l’Italia merita altro: umanità, crescita, autorevolezza e pace».