Botulino, morte di Luigi Di Sarno: la famiglia chiede giustizia
Il 52enne napoletano è deceduto a Diamante dopo una sospetta intossicazione da botulino

«Vogliamo che si faccia piena chiarezza e pretendiamo giustizia». Con queste parole i familiari di Luigi Di Sarno, il 52enne napoletano morto nei giorni scorsi insieme a Tamara D’Acunto, chiedono un’indagine accurata per fare luce sulle circostanze del decesso. Secondo le prime ipotesi investigative, la tragedia sarebbe legata a una sospetta intossicazione da botulino, conseguente al consumo di alimenti acquistati in un punto di ristoro ambulante a Diamante, sul Tirreno cosentino.
L’autopsia come passaggio chiave
Oggi, negli uffici della Procura di Paola, si terrà il conferimento dell’incarico per l’autopsia. All’atto di nomina del consulente medico-legale incaricato dall’autorità giudiziaria parteciperanno anche i legali della famiglia Di Sarno – gli avvocati Sergio Pisani, Angelo Pisani, Maria Napolano e Marco Antonio Cioffi – che hanno scelto come consulente di parte il medico legale Sabatino Russo. L’esame autoptico sarà determinante per confermare in maniera scientifica le cause della morte e per accertare eventuali responsabilità penali.
Un’inchiesta con dieci indagati
L’indagine, coordinata dal procuratore di Paola Domenico Fiordalisi, vede attualmente coinvolte dieci persone, tra esercenti e operatori sanitari. L’obiettivo è chiarire ogni passaggio della vicenda, dalla preparazione e conservazione degli alimenti alle eventuali carenze nelle procedure mediche adottate. «È necessario fare piena luce sulla dinamica dei fatti e accertare ogni profilo di responsabilità – dichiarano i legali – affinché tragedie simili non si ripetano e venga resa giustizia a Luigi e alla sua famiglia».