Scalea, arrestato affiliato al clan Mazzarella: operazione della Squadra Mobile di Cosenza
L’uomo è accusato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e porto illegale d’arma. Decisivo l’intervento in una zona turistica a rischio infiltrazioni criminali

Nelle prime ore del 10 luglio, gli agenti della Squadra Mobile di Cosenza hanno eseguito un’importante ordinanza di custodia cautelare in carcere nel comune di Scalea, su mandato della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. L’uomo arrestato è ritenuto vicino al potente clan Mazzarella, ed è indagato per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, oltre che per detenzione e porto illegale di arma da fuoco in concorso. Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di Napoli e si inserisce nell’ambito di un’indagine antimafia che ha ricostruito la struttura operativa del clan, attivo sia nella città partenopea che in parte della provincia.
L’arresto in una zona turistica ad alta densità criminale
Il soggetto, considerato da tempo contiguo alla consorteria criminale, è stato individuato all’interno di un appartamento anonimo a Scalea, località frequentata da numerosi turisti, ma anche teatro di infiltrazioni criminali provenienti soprattutto dalla Campania. La Squadra Mobile di Cosenza ha messo in atto lunghe operazioni di appostamento e osservazione, operando con discrezione e in condizioni complesse, anche nelle ore notturne. Nonostante i pochi elementi a disposizione, i poliziotti sono riusciti a rintracciare il sospettato e a condurlo in arresto senza incidenti.
Indagini in corso, garantiti i diritti della difesa
L’arresto rappresenta un nuovo colpo alle ramificazioni del clan Mazzarella fuori regione, e conferma la sinergia investigativa tra le forze dell’ordine calabresi e la Direzione Distrettuale Antimafia partenopea. Va precisato che il provvedimento eseguito è una misura cautelare emessa in fase di indagini preliminari: l’uomo arrestato è sottoposto a indagini e da considerarsi presunto innocente fino a eventuale sentenza definitiva. Le indagini proseguono per chiarire l’estensione dei rapporti dell’indagato con il clan e la sua eventuale responsabilità in altri reati.